E veniamo adesso al terzo punto ipotizzato prima:
Gli Stati Uniti in questa faccenda non c'entrano: la guerra all'Iraq è un business personale della famiglia Bush, Cheney, Rumsfeld e dei loro sponsor industrial-militari.
Qualcosetta di vero c'è anche qui. Il rapporto tra Rumsfeld/Cheney e Saddam festeggia ormai quasi le nozze d'argento, e tra loro si è spesso e volentieri trattato di affari, cioè di petrolio. Durante l'amministrazione Reagan, nei primi anni 80 quando Saddam davvero usava le sue armi chimiche contro gli iraniani - si calcola che bombardò militari e civili iraniani con almeno 13.000 bombe chimiche - Rumsfeld trattava personalmente con Saddam per un nuovo oleodotto. Scriveva pochi giorni fa su Repubblica il sempre lucido Vittorio Zucconi: E mentre l'Onu denunciava pubblicamente, nel marzo del 1984, l'uso di gas Sarin e Tabun contro i bambini iraniani mandati a morire dai mullah, armati soltanto di chiavette di plastica appese al collo per aprire le porte del paradiso dove sarebbero presto arrivati a migliaia, dove era Donald Rumsfeld? A colloquio con Saddam, in Iraq (4 marzo 1984). Gli europei vendevano allegramente armi. L'America, secondo le testimonianze giurate davanti al Congresso, i gas.
Per i pignoli e i collezionisti, segnalo che parecchi documenti segreti americani dell'epoca sono stati declassificati e pubblicati, e naturalmente si possono trovare liberamente online, perché per certi versi l'America è (o era) un paese libero; qui c'è scritto tutto, ma proprio tutto e con i documenti che lo dimostrano:
www.gwu.edu/%7Ensarchiv/NSAEBB/NSAEBB82/
www.ips-dc.org/crudevision/index.htm
www.mediamonitors.net/stanmoore7.html
Il bello dell'America è che certe cose sono alla luce del sole, per cui teoricamente chiunque può vederle. Il brutto dell'America è che le cose che non si vuole che si vedano sono circondate da tante di quelle cianfusaglie, che in mezzo a tanto rumore di fondo poi di fatto nessuno le vede.
In Italia si parla spesso di conflitto di interessi, ma in paragone agli americani siamo dei dilettanti. Avete mai sentito parlare del Carlyle group? Una piccola azienda familiare militar-industriale della quale - oh, che coincidenza! - fanno parte o hanno fatto parte un sacco di persone delle quali avete già sentito parlare, dai Bush ai Bin Laden; se siete curiosi, idagate per conto vostro: (www.hoovers.com/premium/profile/6/0,2147,42166,00.html)
D'altra parte, le tradizioni di famiglia vanno rispettate. E voi forse credete che io alluda a George Bush senior, il papà del Bush attuale, il quale come è noto ha sempre fatto affari coi Bin Laden. No, parlo del bisnonno (se non erro), il quale a suo tempo pensò bene di mettersi in affari addirittura coi nazisti (http://emperors-clothes.com/articles/randy/swas5.htm). Comunque tutto ciò è scarsamente interessante. E' a suo modo buffo. Tanto buffo che il neo premio Oscar Michael Moore, assunto a celebrità globale per il suo esplicito attacco contro il presidente Bush durante la serata dei Premi Oscar, (www.nexusitalia.com/michaelmoore.htm) ha appena annunciato la messa in cantiere di un film documentario, che si preannuncia esplosivo, sui rapporti d'affari tra i Bush ed i Bin Laden, titolo provvisiorio: Farenheit 9/11.
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