La guerra dei Colioni
di George Lucas (?)
L'astroporto principale di Coruscant è scosso dalle sirene d'allarme: il vascello spaziale della regina Padmé Amidala è appena esploso. Gli agenti della sicurezza stanno già gridando alla tragedia, ma la regina ricompare senza nemmeno un graffio: a saltare in aria è stata una delle sue sosia.
Padmé, eroicamente, non batte ciglio: d'altra parte, ha più controfigure di Saddam Hussein, e comunque basta prendere qualsiasi ragana e vestirla da Boy George che si ha subito una regina di Naboo precisa sputata.
- Dobbiamo affidare ai cavalieri Jedi la protezione della nostra monarca - propone il cancelliere Palpatine.
- D'accordo - approva un secondo politico. - Però c'è qualcosa che non capisco...
- Sarebbe?
- Se noi siamo una Repubblica, come mai abbiamo una regina?
- Un cospiratore! - urla Palpatine, incenerendo all'istante l'importuno a colpi di megalaser fotonico.
- La proteggo io - si offre volontario Anakin.
- Tu non sei ancora uno Jedi, giovane Skywalker - obietta Palpatine.
- Certo che lo sono!
- Ah, sì? Fammi vedere il libretto, allora.
Arrossendo, il ragazzo consegna il documento. L'altro lo esamina. - Vedi? Ti manca ancora l'esame di "Spada Laser Applicata" e "Telecinesi Avanzata". E poi la tua tesi è ancora al capitolo 3...
- Voglio ugualmente proteggere lady Amidala - insiste Anakin. Poi abbassa la voce. - Detto tra noi, cancelliere, sono arrapato di lei da quando avevo otto anni, e se prima del termine del film non me la dà, finisce che mi ammazzo dalle seghe.
Palpatine annuisce. - D'accordo, ti affido l'incarico. Andate pure.
Anakin conduce Padmé in un motel BestWestern poco distante dal quartier generale degli Jedi. Mentre pensa al modo migliore per saltarle addosso e porchizzarla, un killer appare fuori dalla finestra e le spara, mancandola per un soffio. Furibondo, Anakin si getta all'inseguimento del sicario, tirandosi appresso il maestro Obi-Wan, il quale si è fatto crescere una barba alla frate Cionfoli e sembra averne assunto anche l'acutezza mentale.
L'inseguimento del killer, tra tuffi nel vuoto e citazioni da Il quinto elemento, si prolunga per quanto lo consentono i nuovi effetti speciali. Cronometro alla mano, però, ci si accorge che dura esattamente quanto la corsa tra gli alberi sulla luna boscosa di Endor ne Il ritorno dello Jedi e la gara tra sgusci ne La minaccia fantasma, in compenso costa venticinque volte di più, ma tanto paga il pubblico (ghigno di Lucas).
Alla fine il killer viene zittito per sempre dal suo mandante (scena che i registi americani si copiano regolarmente l'un l'altro dai tempi di Kennedy).
- E adesso che facciamo? - chiede Anakin.
- Be', io esaminerò l'arma dell'attentatore alla ricerca di indizi. Tu invece porterai Padmé in un posto sicuro.
- Cioè?
- Su Naboo.
- Naboo sarebbe sicuro? - interviene un passante - Che cazzata! Ma se è strapieno di nemici di Padmé! Dite piuttosto che la produzione del film ha già speso un fottilione di dollari in scenografie di Naboo, e che quindi bisogna andarci per forza!
Obi-Wan accende la spada laser e seziona il passante a fette da roastbeef. - Un altro cospiratore! Occorre partire prima possibile.
- Hai ragione, maestro. - concorda gravemente Anakin.
Anakin e Padmé si imbarcano su un'astronave di linea diretta a Naboo, registrandosi sotto i falsi nomi di Mohammed Atta e Osama Bin Laden. Un trucco sopraffino che consente loro di raggiungere il pianeta natale della donna senza problemi.
Nel frattempo, su Coruscant, il seggio occupato da Amidala nel Senato della Repubblica è rimasto vacante.
- Chi può degnamente rappresentare Naboo al Senato galattico? - chiede Palpatine.
- Be', ci sarebbe Jar Jar Binks...
- Jar Jar Binks? Quel deficiente con la faccia di Polpo Quattrosaltinpadella Findus e la pronuncia di Don Lurio? - Palpatine sbarra gli occhi esterrefatto - Come potete anche solo pensare di ammettere un simile idiota al Senato Galattico?
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