Cominciamo cercando di scoprire qualcosa di più su questa scrittrice... le solite cose: chi sei, come hai cominciato a scrivere e soprattutto perché.
Ecco, queste sono le domande che mi lasciano completamente spiazzata. Insomma, come faccio a spiegarti chi sono? Mi vedi, no? Ecco, quella che vedi sono io. Il lettore non ti vede, dirai. Ma sì che mi vede: c'è la fotina nell'articolo! Ho capito, non fare quella faccia. Lasciami pensare un attimo, anzi facciamo così, torna tra una settimana. Eh? Subito? Okay...
Allora... sono nata a Cagliari, una bella città su un'isola bellissima, la Sardegna. Ho scritto il mio primo romanzo quando avevo dieci anni: è un giallo, scritto a matita su una ventina di paginette di quaderno a righe larghe. Si intitola "Assassinio a tempo di rock" ed è ambientato al campo estivo di tennis, sul Monte Baldo. Qualcuno uccideva la compagna di corso più odiosa, approfittando della confusione della discoteca, e io venivo nominata aiuto-detective dalla direttrice della scuola. Il detective, ovviamente, era una ragazza più grande. Ce l'ho ancora, il prezioso manoscritto, sai? Se vuoi ti faccio una scansione della copertina per l'articolo.
Ma torniamo a me. Dopo questa prima esperienza letteraria, mi sono presa qualche anno di pausa e ho fatto le scuole medie all'estero: i miei genitori, entrambi professori universitari, hanno scelto di insegnare per tre anni all'Università di Addis Abeba, in Etiopia. Ovviamente, quando sono rientrata in Italia e mi sono iscritta al liceo scientifico ero praticamente un'aliena, nel vero senso della parola. Reintegrarsi non è stato facile, anche se in realtà si è trattato solo di un'integrazione apparente. Dentro, in fondo, sono ancora un'aliena e penso che l'omologazione sia uno dei mali peggiori del mondo. Durante il liceo ho letto tantissimo ed è stato proprio allora che mi sono avvicinata alla fantascienza letteraria: ho iniziato per caso con Asimov, e tra un libro di Wilbur Smith e uno di Ken Follett, alla fine ho divorato tutta la Saga della Fondazione e quella dei Robot. Gli anni dell'università invece sono stati quelli di Marion Zimmer Bradley e di Anne McCaffrey: tutta la saga di Darkover e quella dei Dragonieri di Pern in cinque anni è una bella prova di resistenza, che dite? Poi mi sono laureata in Ingegneria e mentre scrivevo la tesi mi sono trasformata da accanita lettrice in scrittrice in erba, cimentandomi con un romanzo di fan-fiction, un crossover tra Star Trek TNG e Darkover, e di lì a poco col suo seguito. In quello stesso periodo ho sottoscritto il mio primo abbonamento a un internet provider, lo storico VideoOnLine. Dopo la laurea ho vinto un dottorato di ricerca e ho lavorato per tre anni nel mondo dell'università. In questo periodo, parallelamente al lavoro di ricerca, ho coltivato la mia passione per il webdesign e ho continuato a scrivere, soprattutto racconti brevi, partecipando ai concorsi letterari e ottenendo qualche buon piazzamento. Sono stati questi concorsi ad avvicinarmi al popolo della fantascienza italiana e piano piano sono diventata anche io una della banda. Nel 1998 ho vinto una borsa di studio di cinque mesi in Belgio, nella deliziosa cittadina medioevale di Ghent, ed è stato proprio durante questo inverno solitario all'estero che ho trovato la tranquillità per scrivere ClipArt. Terminato il dottorato mi sono trasferita a Milano, dove ho trovato lavoro nel mondo dell'informatica e di Internet. Ora faccio l'esperta di web usability a tempo pieno e nel poco tempo libero che mi resta, leggo con avidità libri e fumetti, scrivo articoli, racconti e poesie haiku, disegno, vado al cinema, guardo la TV, traffico dentro il mio PC e vivo la Rete. Ho anche un marito assolutamente fantastico che si chiama Silvio (chi più di lui, è Mr. Fantascienza.com!), ma questa è un'altra storia.
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