Inverno 1984

Arrivano i nostri
Malgrado non tutti gli strumenti utilizzati fornirono risultati significativi e nessuna misurazione si rivelò determinante per dare una spiegazione fisica al fenomeno, la prima campagna fu importante per almeno un aspetto fondamentale, cioè per determinare scientificamente che il fenomeno era reale (cosa su cui peraltro nessuno nutriva dubbi), ma soprattutto che poteva essere studiato, registrato e, in qualche modo, misurato. In pratica, dai quaranta giorni di osservazioni emerse la conferma che il fenomeno Hessdalen, sebbene di natura ancora sconosciuta, era sintomo di una manifestazione fisica ben precisa che quindi poteva essere studiata scientificamente. E questo, per certi versi, contribuì a produrre due risultati ancor più importanti: innanzitutto a mantenere vivo il Progetto Hessdalen e, in secondo luogo, ad attirare l'attenzione della comunità scientifica internazionale e in particolare dell'Italia. E così si giunge al 1994, quando il Progetto Hessdalen si affacciò alla ribalta internazionale, sempre grazie agli sforzi di Erling Strand, il quale organizzò un seminario nel quale scienziati di tutto il mondo discussero ipotesi e teorie sul fenomeno Hessdalen e proposero nuove strategie di indagine da adottare nell'immediato futuro per studiare il fenomeno. Un primo risultato fu realizzato negli anni a venire dal team dei ricercatori dell'Østfold College che costruì appositamente una serie di nuovi strumenti e nel 1998 installò una stazione di osservazione permanente chiamata HIO, Hessdalen Interactive Observatory. La stazione, collocata sempre ad Aspåskjölen, era dotata di una videocamera automatizzata in grado di essere attivata da fenomeni luminosi superiori a un determinato valore di soglia e registrare immagini di una buona porzione della vallata in maniera continuativa. Il secondo, importantissimo risultato fu l'accendersi dell'interesse per il fenomeno Hessdalen della comunità internazionale e, soprattutto, di un gruppo di scienziati italiani che instaurarono una collaborazione con l'Østfold College per lo studio del comportamento elettromagnetico dei fenomeni di Hessdalen. Così venne costituito il CIPH (Comitato Italiano per Progetto Hessdalen) e, grazie allo sforzo congiunto del dottor Massimo Teodorani, astrofisico del CNR-IRA di Medicina (Bologna), e degli ingegneri e degli ingegneri Stelio Montebugnoli (direttore della Stazione Radioastronomica di Medicina del CNR-IRA) e Jader Monari (CNR-IRA), e di Erling Strand e Bjørn Gitle Hauge, professori assistenti dello Østfold College, nel 1998 decollò il Progetto EMBLA.
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