Quando le luci si accendono
Non si sa di preciso quando ebbe inizio il fenomeno. Se si verificò prima degli anni '80, esso passò inosservato. E' a partire dai primi anni '80 che strane luci apparse in questa piccola valle lunga 12 km situata nella parte centrale della Norvegia a sud-est di Trondheim e abitata da meno di duecento persone, cominciarono a suscitare l'interesse di curiosi, appassionati e, in ultimo, di studiosi. Tutto ebbe inizio il 20 dicembre 1981, quando Nils Kare Nesvold e Per Holden stavano transitando in prossimità della cittadina di Vongraven. Erano circa le sette di sera quando i due videro nel cielo una grossa stella assai splendente che si muoveva in maniera rettilinea lungo una cresta montagnosa. La stella si muoveva, si alzava, si abbassava, a volte rallentava e altre aumentava la velocità, finché a un certo punto si spense. La loro storia, manco a dirlo, si diffuse rapidamente nei dintorni, ma sarebbe forse rimasto un semplice racconto isolato di "oggetti volanti" non più speciale di altri, se da allora i fenomeni non si fossero moltiplicati e centinaia di persone avessero assistito a manifestazioni del tutto simili. Nel novembre 1982 del fenomeno si occupò anche una TV norvegese, la NRK che, attirata dal clamore dei racconti che circolavano nella zona, si presentò sul luogo armata di macchina da presa e riuscì a filmare per ben 50 minuti un oggetto luminoso che fluttuava nel cielo in maniera incredibile. La pubblicità che ne seguì portò all'interessamento delle Forze Aeree norvegesi, che investigarono sul caso senza però essere in grado di confermare se si trattava di riflessioni atmosferiche, fulmini globulari o di altre inconsuete manifestazioni meteorologiche. Ci volevano ulteriori studi, più approfonditi e sistematici, e i vari gruppi che si occuparono del fenomeno tra l'81 e l'83 non giunsero ad alcuna conclusione, anche perché conducevano le loro rilevazioni principalmente attraverso l'osservazione visuale o tutt'al più con la ripresa di filmati o fotografie. Quello che tuttavia risultò immediatamente palese, era che gli episodi erano numerosissimi. Centinaia di eventi furono registrati in quei tre anni, l'85% dei quali descriveva delle luci brillanti nel cielo notturno, mentre il restante 15% si riferiva a osservazioni diurne. Ma che cosa succedeva durante quelle manifestazioni? Che cosa hanno visto e registrato, di preciso, i primi osservatori?
Le prime volte
All'inizio non sembrò esserci uno schema preciso in quelle luci, se non che apparivano principalmente tra le 19:30 e le 22:30. Potevano starsene ferme per oltre un'ora, oppure muoversi lentamente, oppure ancora spostarsi e fermarsi, o addirittura muoversi a velocità elevatissime. Una volta un radar tracciò un oggetto che si muoveva alla velocità di 8500 m/s. Con dimensioni variabili da poche decine di centimetri fino a parecchi metri di diametro apparente, le luci si presentavano ovunque. A pochi metri dai tetti delle case, sul terreno oppure molto alte nell'atmosfera. La maggior parte venivano osservate comunque appena al di sotto della cima delle montagne che circondano la valle. Inoltre anche le forme variavano. Le luci si presentavano sotto forma di proiettili, con un'estremità appuntita, oppure rotonde come palloni da calcio, oppure ancora come coni sottosopra, simili ad alberi di Natale rovesciati. Senza contare che anche i colori parevano casuali, sebbene si osservasse una prevalenza di fenomeni bianchi o giallognoli. Più raramente si erano viste luci bianche con delle lievi sfumature rosse sulla cima e altre volte si presentarono tutti i colori allo stesso tempo: rosso, verde, blu e giallo, o luci tutte tendenti al blu. In quel periodo "caldo", i fenomeni luminosi si verificavano più volte al giorno, ma soprattutto la sera e durante la notte. Al massimo il fenomeno è stato registrato per quattro volte nelle stesse ventiquattr'ore. E queste furono solo quelle che gli osservatori riuscirono a distinguere nella vallata, perché molti sono convinti che, se avessero potuto contare anche quelle che si manifestavano in alto nel cielo, il numero sarebbe stato assai più cospicuo. Ad ogni modo, il fenomeno sembrò privilegiare il periodo invernale, piuttosto che quello estivo, in cui le manifestazioni erano più rare, forse per una questione di luce atmosferica, giacché l'estate norvegese lascia molto poco spazio al buio durante la notte.
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