Da sinistra: Piergiorgio Nicolazzini, Claudio Asciuti, Franco Ricciardiello, Domenico Gallo
Da sinistra: Piergiorgio Nicolazzini, Claudio Asciuti, Franco Ricciardiello, Domenico Gallo
- ha vinto nel 1998 il Premio "Urania" per il miglior romanzo di fantascienza italiano con Ai margini del caos (Mondadori, novembre 1998), che è anche stato tradotto in Francia nel 2001 da Flammarion;

- ha insegnato scrittura creativa a Biella, Vercelli e Genova e tenuto seminari sulla letteratura a Torino, Napoli e Cosenza;

- ha pubblicato tre romanzi e 47 racconti in una serie di riviste a antologie anche a grandissima diffusione (tra i più venduti, il racconto Torino, su Millelire/Stampa alternativa, 60.000 copie; il romanzo Ai margini del caos, 18.000 copie in Italia e 2.000 in Francia; il racconto Saluti dal lago di Mandelbrot, Millelire/Stampa alternativa, 10.000 copie);

Tutti i suoi racconti pubblicati non coperti da copyright sono disponibili online sul sito creato da Vittorio Barabino all'indirizzo già riportato, unitamente a saggi, recensioni, articoli critici sulla sua scrittura e altro materiale tra cui una galleria di foto.

Autori amati: Isabel Allende, Gabriel García Márquez, Umberto Eco, Thomas Pynchon, Don DeLillo, Manuel Vázquez Montalbán, Marguerite Yourcenar; per la science-fiction: James G. Ballard, Philip K. Dick, i fratelli Strugackij, Neal Stephenson, William Gibson e il cyberpunk in generale.

Franco Ricciardiello abita da solo a Vercelli in un appartamento di sette stanze; ogni giorno ne riordina una, così che l'ottavo giorno, invece di riposarsi, deve ricominciare da capo. Non accontentandosi di un solo lavoro come i comuni mortali, è impiegato in banca e assessore al personale al Comune di Vercelli (giunta di centrosinistra). Soffre di alcune idiosincrasie: per lungo tempo ha indossato solo pantaloni Avirex; è stato per sei anni vegetariano; odia i crostacei e non riesce a bere vino malgrado sia un intenditore di birra. Un resoconto della Fancon di San Marino di qualche anno fa lo citava esclusivamente per la frequenza con cui si serviva al buffet durante la cena di gala; malgrado ciò non riesce a superare i 74 kg di peso lordo (72 kg senza i capelli). Consuma quantità fantastiche di musica, spende molto di più nell'acquisto di libri (ha una stanza intera adibita a biblioteca) che nel mantenimento della figlia adottata a distanza in Zambia. E' iperattivo nella vita e iperpigro nella scrittura; prima di iniziare un racconto aspetta che gli venga commissionato da qualche editor; scrive i romanzi solo dopo avere concordato la trama capitolo per capitolo con l'editore o con il suo agente Piergiorgio Nicolazzini. Per tutto il resto, vive senza una vera programmazione. Non riuscirebbe a sopportare questa esistenza senza frequenti viaggi all'estero: di recente è stato a Creta, due volte a Parigi, a Praga, in Marocco, a Lisbona, in Turchia, a Oxford e Cambridge. Ha due figlie che vivono in Lombardia con la madre; non risulta che abbiano bisogno di un programma di protezione dalle fans del padre.

Leggi il racconto Tutti i miti dell'Ebro