Muovo le mani, la debole corta mia bocca, la lingua, gli occhi che scorrono il grande lampadario. Si avvicina molle una donna dai rossi capelli. Respiro la mia aria. Ruoto gli occhi intorno. Ha fatto un discreto lavoro, il farmacista, in cambio della sua scatola di nanorobot strappata dal fondo della palude. Mi tocco la schiena, liscia e ben formata. Controllerò poi se ha veramente lasciato gli Emotionchip dove d'accordo: sono loro i testimoni della mia storia. Per ora non penso altro che a rispondere alle carezze, a cingerle i fianchi, a immergere le mani nei suoi capelli.

- Mentre dormivi hanno forzato la serratura, caro.

Devo controllare l'emisfero rettile di me stesso. Non posso guastare quest'atmosfera. Verranno i giorni in cui potrò tirare fuori gli Emotionchip, ma ora preferisco lasciarmi andare a questo calore morbido, a questi umori dolcissimi. Il nostro sax suona morbido e profondo incendiando la pelle e l'anima.

- Siamo soli cara, sì. Io, tu e i rettili dentro di noi.