- Mi sei mancata.

Mordo l'acqua con furore, falcio strame di canne con la coda violenta ma nulla calma la rabbia che mi divora le viscere e il cuore. Sollevando nel fondo scuro fango sfogo la disperazione nera che mi intorbida l'anima.

Andrò da lei.

Mi vedrà orribile e fuggirà. Non potrò parlarle. Non hanno voce queste fauci mostruose. Rivoglio il corpo e il cervello, intero.

Blatz morendo trafitto dai vetri e corroso dagli acidi, mi ha detto il nome di lei: la giovane donna dai rossi capelli che aveva portato via il mio corpo. Flane, riprendendo per primo la spilla verde che un giorno mi aveva donato:

- La barca affondata... La spilla è una spia. - e Blatz ha fissato per sempre il buio soffitto con gli occhi freddi finché non ho capito che era diventato immobile per sempre.

La barca affondata ho visitato con le finissime narici. Lo stesso odore di esplosivo vicino ai gruppi elettrogeni della clinica. Blatz era sicuro che non erano stati i Sisik oramai sterminati: era stato lo stesso gruppo della donna dai capelli rossi.

Flane nuda accarezza molle il corpo bellissimo, lucido e immobile di lui, e vi si dispone sopra sensuale con gli occhi chiusi.

Dallo schermo la osserva lui lievemente preoccupato.

- Siamo soli...- sussurra lei buttando i capelli all'indietro.

- Sì cara. - Dubita l'immagine di lui.

Con la mia cassetta tra le fauci mi avvicino all'uomo gobbo e occhialuto che conosco come farmacista. Lo attiro nel laboratorio dove entra tremando e mi accosto al terminale. Titubando capisce e mi collega.

- Devo raggiungere lui. Trapasso copia senza le chiavi di identità. Tracce di penetrazione. Rete senza protezioni, trasporto open di Identità non certificata. Personalità non identificata, sezione inaccessibile, tracce recenti. Attivazione Identità dott. Siukevich. Acquisizione chiavi di identità. Penetrazione muro di fuoco. Interno in penombra.

- Uhmm... caro... sei dolce....

Flane si muove mollemente sull'uomo, davanti allo schermo.

- Il nostro accordo. Sono venuto a riscuotere il nostro accordo.

Lei si scuote, si gira di scatto e penetra lo schermo con uno sguardo di fuoco.

- Quale accordo, hai fatto solo quello che interessava per i tuoi esperimenti. Non era questo che volevo.

- Sei stata tu a danneggiarlo. Oltre alla bellezza aveva acquisito tutta l'aggressività che volevi. - Dallo schermo il Dott. Siukevich scandisce sarcastico.

- Anche troppa - sibila lei.

- Non sai che l'altra metà del cervello è ancora in circolazione e sembra anche ben integrata con quella del rettile.

Flane si scuote e balza giù violacea in volto fulminando l'immagine evanescente di Siukevich..

Il collegamento si interrompe.

Flane ripensa alla notte in cui ha mollato una mazzata al coccodrillo che si parava davanti la barca, e si precipita in palestra.

Il paziente farmacista mi segue e presto saremo a casa mia coi nanorobot e l'indispensabile delle attrezzature che lui trascina da ore nelle due pesanti borse che gli sfibrano le vecchie braccia.

La serratura non resiste alla mia zampa e siamo dentro, mi stendo subito accanto al corpo bellissimo ma inanimato di me stesso umano. Il farmacista apre la cassetta da cui usciranno i milioni di operai addestrati a compiere il miracolo e io chiudo gli occhi sotto l'azione del fulmine che dalla coscia mi balza da tutte le parti con dardi di fuoco. Esplosioni di luce e feroce battaglia di memorie folgorate. Impazzano turbini d'acque e infinite stazioni di tempo. Di tempo pigro e feroce.