- Fammici parlare, Mikail! Voglio parlarci!

- Capisco la tua situazione, Flane ma Blatz ha un laboratorio antiquatissimo e non risponde correttamente.

- Andiamo a riprenderlo, ragazzi!

Il gruppo si precipita fuori.

Sui territori sommersi ogni stagione aumenta lo spessore dello strato di melma che li copre come una coperta giallastra rendendo uguali edifici, monumenti, chiese, montagne di rifiuti. Non è stato facile trovare il laboratorio dell'università e nemmeno penetrarvi dentro sbranando porte di vetro e ferro. Ora posso risalire con la mia scatola di metallo tra i denti contenente le creature microscopiche che scioglieranno i collegamenti nel rettile in cui sono e li ricostruiranno sul mio vero corpo. Con questo Blatz ha tutto quello che gli serve. Farà un buon lavoro.

Quattro barche con dentro acquattata gente solcano veloci le paludi. Il vento sconvolge i capelli rossi di Flane alla guida dell'imbarcazione in testa. Costeggiano canneti e consultano mappe. Individuano lo stradone che scende in acqua, vi incagliano le barche e saltano giù correndo.

- Blatz! - Sospira il farmacista. - Ha aperto gli occhi!

- Finalmente! - Allunga lo sguardo. - Speriamo sia in grado di sopportare l'operazione. - E torna a disporre apparecchiature, collegare cavi. Si avvicina cautamente alla schiena del paziente disteso sotto una luce viola, controlla il collegamento.

- Mi senti?

- Ok... - Un sospiro più che una risposta ma a Blatz si illumina il volto.

- Bene, ragazzo. Ci siamo. - Si frega le mani trascinando anche il compassato farmacista nell'entusiasmo.

La porta si spalanca. Corrono dentro una ventina di giovani.

- Il laboratorio è questo, ragazzi! Immobilizzate quei due! - Flane corre verso la luce della cella. - E' qui, presto! - Sfila veloce la spilla dallo slip, lo sollevano mentre il collegamento salta, lo dispongono su una barella e scappano spintonando Blatz che a mani alzate cerca di fermarli. Lui ricade pesantemente sulla vetrina di un armadio di attrezzature e reagenti che vola in frantumi facendolo finire sotto una montagna di vetri, liquidi, ferri, sotto gli occhi inorriditi del farmacista paralizzato nel suo terrore.

La forza della speranza mi dà ancora energie per sferzare le acque stagnanti con coda possente. Sarà felice Blatz di prendere su dalle fauci le sue creature, infonderà loro movimento e intelligenza per strapparmi da queste fetide carni.

- Carissima Flane ho una buona notizia per te. - Mikail sorridente sereno e distaccato insiste dal video per avere ascolto, ma lei è intenta a curare il suo uomo, ungergli il volto e le membra, che si stanno tonificando e abbellendo, mentre lui inanimato fissa leggero il soffitto e muove appena le dita delle mani.

- Sì, Mikail, quale buona notizia? - Continuando fervente la sua opera senza guardarlo.

- Sono riuscito a entrare nel sistema di Blatz, ragazza. Ho portato fuori tutto il costrutto dell'uomo che hai tra le mani. Hanno fatto un buon lavoro con gli Emotionchip: non abbiamo perso nulla.

- Puoi presentarmelo, allora!

- Proverò.

Sullo schermo si vanno formando figure, pezzi di membra che si collegano, si delinea una figura intera serena e sorridente.

- Puoi parlargli, Flane. E' qui - si intromette cortese Mikail.

Lei ferma le sue mani sul corpo di lui: - Mi senti, amore?

Un lieve sospiro: - Sì. Flane, la tua voce.

Lei si stacca dal corpo di lui per rivolgersi allo schermo;

- Ti sento molto vicino.

- Sei tu, amore - sospira l'immagine.

- Dov'eri finito tutto questo tempo?