Per questi motivi penso non sia giusto dare tutta la colpa del mezzo fallimento della manifestazione triestina solamente alla cattiva qualità di alcuni film spagnoli. Io sono invece convinto che la colpa sia principalmente degli organizzatori. Le pellicole spagnole erano di qualità diversa, ma alcune erano molto belle, e io mi sono divertito molto a guardarle, anche perché sono di bocca buona. Ma bisognava avere un po' di criterio nella presentazione, che diamine! Non si può buttare tutto in un unico calderone! Nel 1982 il prestigioso Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste, è morto non solo per colpa dei politici, ma soprattutto perchè negli ultimi anni aveva propinato ai pubblico triestino troppe pellicole di vampiri e lupi mannari, che con la fantascienza non avevano nulla a che fare. Così la gente aveva smesso di venire al Castello di S. Giusto, e il Festival aveva chiuso. Questo è quanto è successo quest'anno a Trieste. Quando una rassegna cinematografica viene chiamata Science plus Fiction, allora gli spettatori si attendono di vedere della pellicole di speculazione scientifica, almeno per la grande maggioranza. Altrimenti è meglio cambiare nome al Festival, e chiamarlo Festival del Cinema Fantastico e del Terrore, come hanno fatto in Spagna.
E poi, un pò di elasticità, che diamine! Se Vanni Mongini arriva in extremis a proprie spese per presentare il suo librone sul cinema fantastico, edito dalla Perseo, ma dategli un po' di spazio, che diamine! Non si tratta mica di un cialtrone qualsiasi! E' una persona che ha dedicato tutta la propria vita alla fantascienza. E invece no. La presenza di Vanni non era prevista dal palinsesto, e quindi non gli è nemmeno stato concesso di parlare pubblicamente. Forse dalle nostre parti c'è troppa seriosità, troppi docenti universitari, troppi collaboratori professionisti "qualificati e laureati", e troppa gelida presunzione che ha distrutto quel giocoso "sense of wonder" che dovrebbe essere parte integrante del mondo della fantascienza. Non a caso l'unica iniziativa triestina che ha avuto un successo strepitoso, è stata la serata dedicata a Georges Meliès organizzata il 4 dicembre nell'ottocentesco caffè S. Marco, in occasione del centenario della prima proiezione del film Le Voyage dans la Lune. E' stato un piacere vedere la pronipote dello stesso Meliès, Marie Hélène Lehérissey, accompagnata al pianoforte dal figlio Lawrence, descrivere con un piglio da imbonitrice da fiera, le meraviglie che apparivano sullo schermo, tra il divertimento e l'entusiasmo dei presenti. E' questo secondo me il vero mondo della fantascienza, e non quello degli espertoni e dei professoroni paludati, che lo stesso Meliès si divertiva tanto a prendere in giro.
Cari amici Scusate per la lunga tirata, ma credevo fosse giusto raccontarvi come stavano le cose qui a Trieste.
Ho pensato di allegare una mia foto notturna di Piazza Unità, che fa molto "Clima Natalizio", ed è anche leggermente surreale. Tutte quelle lucette blu sembrano proprio degli alieni appena sbarcati dalla loro astronave.
Concludo rinnovandovi i miei migliori auguri di buone feste!
Pubblichiamo volentieri questa lettera di commento sul Festival di Trieste, che quest'anno indubbiamente ha avuto meno fortuna di quanto sia avvenuto l'anno scorso. Non sempre si riesce al meglio, ma indubbiamente gli organizzatori ce la mettono tutta, e probabilmente già l'anno prossimo sapranno rifarsi.
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