La qualità precipita e gli ascolti, naturalmente, la seguono; calano meno rapidamente, perché i fan non possono non sperare in una ripresa. Ma ogni settimana davanti alla tv ce n'è qualcuno di meno.
Sono i peggiori risultati mai ottenuti da una serie Trek. Certo, Voyager c'era andato vicino, proprio nella seconda stagione, ma a quell'epoca bastava cambiare canale per trovare quel capolavoro che erano le ultime stagioni di Deep Space Nine. Oggi se si cambia canale di trovano tante altre belle serie di fantascienza, certo, ma non Star Trek (non parliamo dell'Italia, ovviamente).
Anche se, a ben vedere, forse proprio cambiando canale ci si può fare un'idea di cosa sta accadendo a Enterprise. Basta dare un'occhiata ai credits, e guarda un po' ritroviamo per esempio René Echevarria in Dark Angel, Ron Moore in Roswell, Robert Wolfe in Andromeda, Joe Menosky e Michael Piller in The Dead Zone. Si insinua il sospetto allora che forse il crollo di Star Trek è dovuto alla fuga di cervelli, inevitabile probabilmente, alla quale però non si è saputo mettere riparo con un adeguato ricambio. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Se questo è il problema, la soluzione non è certo quella, di cui si sente parlare in questo periodo, di sostituire ad Enterprise una nuova serie basata su capitan William Riker e Deanna Troi. Anche se incuriosisce pensare che la Paramount che per dieci anni è stata convinta che la chiave del successo di Star Trek fosse nel cercare di fare la replica della serie Classica (e da questa idea sono nate Voyager e Enterprise) ora consideri l'idea di salvare la situazione facendo una replica di Next Generation. Coi loro tempi, anche i manager si evolvono.
Ci sembra francamente improbabile che possa effettivamente avvenire una sospensione in tempi brevi. Alla Paramount sanno bene che Star Trek è un capitale enorme, e che se non rende non è colpa di Star Trek ma di come viene gestito. Recentemente Berman e Braga sono stati richiamati dalla dirigenza per essere "strigliati". E' abbastanza prevedibile che se Enterprise non migliora le loro teste saranno le prime a cadere. Tuttavia i soldi sono soldi, e se i cambi al vertice non dovessero servire, se la terza stagione dovesse continuare a non funzionare come la seconda, alla fine potrebbe accadere ciò che più temiamo. E dopo la chiusura del reparto cinematografico (che appare ormai decisa dopo il ritiro definitivo degli attori principali, ai quali solo un grande successo dell'ultimo film - che non c'è stato - avrebbe potuto far cambiare idea), si approssimerebbe la fine del reparto televisivo.
Un mondo senza Star Trek? Accadono tante cose brutto in questo mondo ultimamente, molto più importanti. Anche così, però, non possiamo evitare di provare un brivido a questo pensiero.
D'altra parte il mondo nel quale viviamo in questo momento appare ben lontano dagli ideali di tolleranza, di pace, di non ingerenza che rappresentavano il più bell'insegnamento di Star Trek. Forse questo mondo Star Trek non se lo merita.
Per fortuna, come abbiamo accennato, è vero che le cose belle finiscono, ma è anche vero che a volte ricominciano. Star Trek è un esempio, e un altro esempio è Robot, la mitica rivista di fantascienza che usciva in Italia alla fine degli anni settanta e che proprio questo mese torna a vedere la luce grazie alla nostra casa editrice, Solid Books. Ancora diretta da Vittorio Curtoni, ancora con i suggestivi disegni di Giuseppe Festino e con tanti collaboratori vecchi e nuovi. A questo evento, che ci perdonerete se consideriamo storico anche se riguarda una nostra produzione (ma il riscontro che ha già avuto ci dimostra che non è un'idea solo nostra) Delos dedica uno dei tre speciali di questo numero.
Il secondo riguarda Le due torri di Peter Jackson, affrontando l'argomento anche con un paio di spunti polemici.
E poi Dark Angel, la serie creata da James Cameron che sta andando in onda su Italia 1, della quale proponiamo la guida agli episodi della prima stagione.
Prima di chiudere salutiamo l'arrivo di un nuovo collaboratore, Mario Coppi, che da questo mese si occuperà della rubrica dedicata al fumetto.
Arrivederci a marzo!
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