Il satellite stazionava sulla Periferia fornendo una ottima risoluzione audio e video su tutta l'area abitata e su parte delle Wastelands che circondavano la City; in quel modo Joel era sicuro che non avrebbe mai perso l'indispensabile contatto con la sua controparte a terra. La loro prima missione congiunta era andata bene ma era costata molta fatica a entrambi: mentre Joel, inseritosi nella rete del Queen Margaret Hotel attraverso un vecchio numero di telefono non più utilizzato, inviava false letture biologiche e ambientali alla consolle di monitoraggio in dotazione all'Angel, un apparecchio che Littlewall aveva già abbondantemente vivisezionato a loro uso e consumo, Maggie si era introdotta nella stanza di Nakamura e gli aveva inserito, mentre il vecchio dormiva ignaro, un localizzatore satellitare ipodermico miniaturizzato che avrebbe permesso loro di rintracciarlo dovunque nel raggio d'azione del satellite cinese.

Era stata dura convincere la ragazza a non farlo fuori in quel momento ma il Kranio era stato molto chiaro in materia: Nakamura doveva morire in modo doloroso, doveva soffrire, doveva implorare pietà. Doveva pagare...

Alla fine Maggie aveva capito e aveva obbedito; così, mentre Joel forzava i codici di protezione della griglia dei sensori, delle porte e delle condotte di ventilazione, lei aveva portato a termine il suo primo incarico in team.

Ora Nakamura era un puntino di luce rossa su una mappa virtuale della Periferia e Joel lo osservava in silenzio, cercando il momento migliore per scatenargli contro la sua micidiale collega.

* * *

Mentre nei bunker sotterranei del Queen Margaret Hotel si svolgeva il summit decennale della malavita organizzata della Costa Occidentale, un elicottero leggero nero come la notte si era avvicinato alla tozza costruzione in cemento a vista e un'ombra nera ne era uscita, scivolando silenziosa lungo una fune invisibile e scomparendo tra le ombre più grandi dei velivoli parcheggiati sul tetto dell'albergo.

Non era stato possibile eliminarne il rumore ma Joel era riuscito a ingannare l'analizzatore di suoni dell'Angel fornendogli un falso input per coprire l'arrivo di Maggie: la cosa più simile che aveva trovato nella banca dati dell'apparecchio era stata il rumore di pneumatici antiproiettile e l'Angel ci era cascato in pieno.

Ora veniva la parte più difficile del piano.

- Maggie, sei al punto zero? - chiese alla ragazza.

- Si, certo che ci sono...- rispose Maggie, apparentemente bisbigliando a se stessa nel buio del tetto. - Il velivolo di Nakamura dovrebbe essere il terzo.

Inserì la modalità IR nel suo occhio Zeiss-Ikon e lesse:

NKM-001.

- Confermi? - chiese all'Ebreo, che vedeva quel che vedeva lei.

- Confermo. E' quello giusto. Procedi.

La voce di Joel era ferma nelle sue orecchie e Maggie si accorse che essa aveva su di lei un effetto rassicurante. Se prima durante le azioni parlava tra sé e sé, ora parlava automaticamente rivolgendosi all'Ebreo, come se lui fosse davvero lì affianco a lei.

- Ho trovato la serratura. E' una Digit40 Retinax...

- Perfetto! Conosciamo il codice. - le rispose Joel. - Inserisci il collegamento neurale...

Maggie snodò il bandana che le fermava i capelli bruni e inserì prima un capo del cavo neurale nel suo cervello, poi l'altro capo, con delicatezza infinita, nel jack diagnostico della serratura. Non successe niente.

Joel aveva disinserito il sistema d'allarme principale del velivolo attraverso il cordone ombelicale che lo univa alla piattaforma d'atterraggio, ma non potevano essere sicuri che fosse l'unico sino a che lei non si fosse collegata sul posto.