Quegli occhi color dell'acciaio che lo fissavano erano assolutamente impenetrabili e questo a Nakamura non piacque: amava leggere la lealtà e la devozione negli occhi dei suoi sottoposti ma non vi era traccia di ciò in quest'uomo.

C'era solo una temibile forza e una grande intelligenza.

Terminata la sua valutazione, il vecchio estrasse da una tasca un chip di memoria e lo porse all'agente.

- Questi sono i suoi ordini per domani. Usi il mio terminale portatile, prego. Non tollererò errori di alcun genere da parte sua, sono stato chiaro?

Il giovane prese il chip e rispose, impassibile:

- Chiarissimo, signore.

Nakamura lasciò con un sospiro la stanza principale della suite e si ritirò il camera da letto: era rassicurante potersi permettere il meglio sul mercato ma il vecchio si addormentò con il pensiero di quegli strani occhi gai-jin che non lo voleva abbandonare e che riempiva il suo cuore di uno strano senso di inquietudine.

* * *

La suite numero sette del Queen Margaret Hotel era di un'opulenza vergognosa. Rafe vegliava disgustato il sonno di Nakamura-san, osservando il sistema di monitoraggio della stanza che gli comunicava, minuto dopo minuto, la temperatura e l'umidità dell'ambiente circostante, il battito cardiaco del vecchio, lo status degli ascensori e delle linee telefoniche ed elettriche. Dalla consolle il giovane aveva un quadro completo della situazione attorno a sé e la sua mente era libera di vagare.

Rafe detestava il vecchio boss ma era stato costretto ad accettare quell'incarico: il giapponese pagava profumatamente e quei tre milioni di nuovi yen di premio gli servivano davvero. Dall'ultimo controllo medico a cui si era sottoposto, era risultato infatti che il suo nervo acustico aveva iniziato a subire danni permanenti, a causa delle capsule endocutanee di tetrasinthinsulina che era costretto a utilizzare per vivere.

Nessuno sapeva della sua malattia genetica, una malattia che ormai veniva diagnosticata e curata a livello prenatale con la massima efficienza. Quando era nato lui però, trent'anni prima, la sua famiglia non si era potuta permettere una analisi prenatale e Rafe si era trovato diabetico in un mondo dove questa malattia non esisteva quasi più. Si procurava la tetrasinthinsulina da un trafficante di droga che lo credeva un eccentrico in cerca di sensazioni nuove, ma il prodotto era scarso e di cattiva qualità e Rafe si trovava sempre più spesso sull'or-lo di una crisi iperglicemica. Ora che il suo udito aveva cominciato a risentirne, mettendo a repentaglio il suo lavoro, Rafe aveva deciso di abbandonare il suo status di 100% biologico, accettando l'idea di farsi impiantare un pancreas artificiale a Softown. Costo dell'operazione: quattro milioni di nuovi yen, l'equivalente di dieci anni. del suo stipendio in Agenzia

* * *

- Mag, stammi a sentire. - disse Albert Littlewall, il tecnico informatico personale del Kranio.

- Cosa c'è?- gli chiese Maggie. - Muoviti perché ho molto da fare: devo prepararmi per la missione.

- Non lavorerai da sola, questa volta...

- COSA!?- esclamò Maggie, infuriata. - E con chi dovrei lavorare, sentiamo?

- Il Kranio ha contattato il suo miglior virtual-surfer, l'Ebreo. Resterai collegata a lui per via audio e video per tutta l'operazione. Lui ti permetterà di aggirare tutti i sistemi di protezione che circondano Nakamura, seguendoti dalla Virtual-Rete.

Littlewall cercò di essere conciliante per placare l'ira della ragazza.

- Io lavoro sempre da sola! Cosa pretende da me il Kranio?