Giuseppe Sansone in <i>Syrena</i>
Giuseppe Sansone in Syrena
Che mi piacciono le sfide, più il ruolo mi porta fuori, più mi diverto, cerco l'intensità, ma non rifiuterei un ruolo pacato.

Esprimi tre desideri (qualsiasi ambito).

1. fare in questo paese cinema internazionale.

2. la velocità di un centometrista.

3. la serenità delle persone che amo.

Una domanda libera: dimmi la prima cosa che ti viene in mente e spiegamene il perché.

Potremmo vivere in un mondo più pulito. Penso a questo perché c'è troppo egoismo, c'è scarsa considerazione delle ragioni degli altri.

Bava e Margheriti, come altri registi italiani, sono stati i tuoi miti da ragazzino?

Certo, i razzi con le fiammelle dietro! I pianeti attaccati con i fili e tutto il resto. Mi divertivo un mondo. Ricordo I Criminali della Galassia, il dott. NURMI e i nani (RIDORIDO). Purtroppo manca questa furia creativa nel cinema italiano che esce nelle sale.

A proposito quanti anni hai?

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E da quanti hai cominciato a vivere veramente?

Nel bene e nel male credo di avere sempre vissuto la mia vita. (commento di Equizzi: già al Ginnasio era una peste!)

Che cosa pensi del cinema italiano e delle sue fobie?

In Italia si ha paura di rischiare. Già questo ci tiene fuori dai mercati importanti, crediamo che nell'immaginario collettivo non ci sia posto per noi, che Dante e Tasso non siano che ricordi di scuola. Ci piace essere perdenti, credo che sia un retaggio postbellico.

Credi che gli attori del passato debbano per forza essere imitati e catalogati come icone cult a scapito degli attori di oggi?

Ci sono stati attori straordinari in Italia, Mastroianni, De Sica, Tognazzi (Ugo) che credo siano irripetibili. Chi vive in questo mondo deve cercare in se le migliori qualità e riuscire ad esprimerle.

A ruota libera: parla delle tue sensazioni riguardo al tuo lavoro, cosa immaginavi, cosa sai, cosa racconterai della tua carriera di attore e anche di quello che vedi al giorno d'oggi.

Il mio lavoro mi affascina e mi entusiasma, ho cercato sempre di non immaginare nulla sul mio lavoro, mi sono impegnato nel costruire più che immaginare. So che se m'impegnerò sempre non sarò mai insoddisfatto del mio lavoro. Della mia professione d'attore affermerò che l'impegno e il divertimento garantiscono la buona riuscita di un ruolo. Credo che sia la cosa più importante nel nostro campo.

Fammi il nome delle persone che desideri ringraziare per averti fatto arrivare dove sei.

Mariano Equizzi, Luca Liggio, Paolo Bigazzi che hanno sempre affrontato questo lavoro con perseveranza, determinazione e fantasia.

Voglio anche ringraziare Fantascienza.com per l'attenzione e la considerazione che ha rivolto al nostro lavoro.

Considerazioni libere (puoi parlare di quello che vuoi, se hai un tema specifico sentiti libero di fare domanda e risposta per conto tuo).

Parlavo l'altro giorno con Mariano dell'assurda situazione produttiva italiana.

Tutte le proiezioni e i risultati di botteghino al cinema dimostrano che il cinema di genere è la soluzione vincente per la risposta di pubblico e per gli spazi internazionali che apre. Eppure sembra che i numeri non parlino, le cifre siano mute come le tombe... Speriamo che qualcuno si svegli.