Ma torniamo a Teal'c. Christopher Judge, che nelle prime due stagioni affidava tutta la sua espressività al sopracciglio destro, si è ritagliato un ruolo molto speciale nella storia: l'ex "first prime" di Apophis, oltre ad essere un buon soldato e un leale alleato dei Tau'ri, è l'ispiratore del movimento di liberazione della sua razza dalla schiavitù dei Goa'uld, ma è anche un uomo che conosce la forza dei sentimenti, forza che lo porta a essere un padre premuroso per il piccolo Ryac e a giurare vendetta contro la persona che gli ha portato via la sua amata. Apparentemente, dunque, un personaggio molto serio e impegnato, una specie di vulcaniano tatuato senza orecchie a punta, se non fosse per un'insana passione che Teal'c nutre per le usanze terrestri: legge i tabloid scandalistici, è un amante dell'abbigliamento in stile western, guarda le soap opera in TV, ha visto ben otto volte Star Wars e non disdegna gli incontri di lotta femminile nella gelatina. Per non parlare di quando racconta le barzellette Jaffa: in quel caso però ride solo lui.

Protagonisti vivi, quindi, ma non solo. Il segreto del successo di Stargate SG-1 è anche legato a un gran numero di personaggi ricorrenti, sia tra i buoni che tra i cattivi. Durante le sei stagioni, infatti, viene intessuta una complicata trama di intrighi, alleanze, vendette e scoperte che ci allontanano presto da Abydos e dall'arcinemico Apophis.

C'è una messe di Goa'uld affamati, là fuori nella galassia, pronta a ghermire la Terra e rendere schiavi tutti i suoi abitanti. Ma ci sono anche i misteriosi Nox, gli alteri Asgard e poi gli Altri, gli Aschen, i Tollani, i temibili Replicatori, i selvaggi Unas e decine di altre razze aliene più o meno amichevoli. E poi, sulla Terra, ci sono i complotti dell'NID, i piani criminali del colonnello Maybourne e del colonnello Simmons, un John de Lancie che più Q non si può, e poi ci sono i russi, con il loro secondo Anello, che vorrebbero un loro Programma Stargate ma non possono permetterselo.

Una fitta mitologia, ben costruita ed articolata, con personaggi che spariscono e ritornano con interessanti colpi di scena, buoni che diventano cattivi, cattivi che si trasformano in improbabili alleati, storie che si sviluppano in lunghi archi narrativi arrivando sempre a conclusioni degne.

Era da tanto tempo, forse dalla fine di Babylon 5 e dalle ultime stagioni di Deep Space Nine, che non si vedeva una serie televisiva così ricca di personaggi, spunti e avventure, capace di mantenere alta la qualità delle storie anche su un grande numero di episodi.

La seconda parte della sesta stagione sta per andare in onda nel Regno Unito, con un mese circa di anticipo sulla programmazione USA, mentre la settima stagione dovrebbe essere trasmessa a partire da giugno 2003. Tenete sintonizzati i computer, quindi, e preparate un bel po' di spazio libero sui vostri HD, perché di questi tempi è l'unico modo per godersi Stargate SG-1 in santa pace.

In Italia, infatti, la serie è sparita ormai da anni dai palinsesti televisivi, lasciando in eredità agli spettatori italiani solamente un'omonima ma mediocre trasmissione di pseudoscienza e costringendo gli appassionati non anglofoni a buttarsi sui DVD che, fortunatamente, sono usciti con regolarità, arrivando fino alla conclusione della quinta stagione.

Per assistere al rilancio della serie anche sui nostri teleschermi, restituendola finalmente al pubblico della fantascienza italiana, possiamo solo sperare nell'effetto trainante del secondo film per il grande schermo, previsto per il 2004/2005.