Il 24 ottobre 1970 era un sabato e data l'eccezionalità della giornata, di ritorno, come ogni settimana da quel di Gozzano, mi fermai a Legnano, per fare qualche spesa.
Non ero uso frequentare librerie, ma con l'edicola ai minimi storici avevo incominciato a cercare altre fonti di lettura.
Quella volta l'occhio si posò su due libri bene in vista sul bancone: uno con la copertina d'oro e uno con la copertina d'argento.
Il prezzo dell'oro mi fece sobbalzare: 3.000 lire (1,55 Euro ovvero il costo di 10,75 Urania - per i posteri che ci leggeranno in un futuro lontano avere una unità di misura svincolata dalla moneta può essere utile e non è possibile ipotizzare un futuro senza Urania).
Avevo fra le mani il primo numero di Cosmo. Classici della Fantascienza.
Ovviamente se cercate nel libro, non vi trovate nessun numero e nessuna data, se non quella dell'anno.
Per stabilire la data di apparizione l'editore non è stato utile. Sta di fatto che la settimana prima non c'era e la settimana dopo sì. Quindi possiamo dire, con ragionevole certezza che ottobre sia il mese del debutto (ho cercato verificare con le mie annotazioni, ma nel 1973 avevo iniziato l'ennesima ristesura manuale del Catalogo e tutto quel che ho trovato è che il volume era stato ricatalogato il 17 marzo 1974).
Il volume si presentava robustamente rilegato, con una sovraccoperta con un piccolo disegno astratto di Filippo De Gasperi. Nelle ristampe successive, secondo l'uso normale, l'illustrazione di copertina è stata cambiata. Un vero peccato. Presentava un romanzo di Robert A. Heinlein, Il cittadino della galassia, nella vecchia versione di Giancarlo Cella pubblicata nel 1964 su I Romanzi del Cosmo. Sotto un certo profilo una piccola delusione. Questo romanzo è fra i miei preferiti; il vecchio Cosmo Ponzoni sottoposto a ripetute letture, incominciava a dare segni di sfasciamento. L'acquisto, nonostante fosse un doppione e il prezzo non proprio invitante, si imponeva. E a ben vedere, anche se a molti è capitato di avere 27 anni, per me era la prima volta.
Il libro conteneva la presentazione di tale Riccardo Valla, che mi figuravo come un anziano signore (l'impressione è rimasta non ostante scoprissi in seguito che il nostro non è molto più vecchio di me), molto saggio e molto dotto.
Quello era il suo terzo contributo professionale (sulle fanzine imperversava da un po', ma io l'avrei saputo molto dopo) nel campo della fantascienza; ne sarebbero seguiti altri 168 (per quel che ne so, è sicuramente un calcolo per difetto). Rimasi, lo ripeto, molto colpito.
Probabilmente l'Editrice Nord di Milano che aveva pubblicato il libro, l'aveva inteso come una specie di strenna natalizia, tant'è che bisognò attendere il dicembre dell'anno successivo per il secondo numero. Nel 2003, a gennaio o febbraio raggiungerà i 200 numeri. Un traguardo eccezionale per una collana in libreria.
Nel campo della fantascienza è battuta solo da un'altra collana, sempre della Nord, Cosmo. Collana di Fantascienza (o affettuosamente Cosmo Argento).
La collana ha pubblicato dei capolavori indiscussi, sia come ristampe che come novità e fino a tempi recenti non aveva rivali. Ultimamente l'immagine della collana si era un po' appannata, ma è di questi mesi una decisa ripresa. Il futuro promette faville.
Per quanto ne so, non è una collana particolarmente appetita dai collezionisti, anche se alcuni titoli sono ricercatissimi. Per molti lettori delle generazioni di mezzo è stato lo strumento indispensabile per scoprire i vecchi capolavori e per i vecchi fan la possibilità di avere in veste degna i libri che li avevano appassionati in gioventù.
L'oro e l'argento (con qualche incursione nel bronzo, vedi I Libri di Robot) hanno fatto scuola e le collane argentate o coi numeri speciali argentati sono e sono state numerose. L'oro a dire il vero è stato usato dalla "concorrenza" come colorante solo in occasione del numero speciale di Urania dedicato al cinquantesimo anniversario della rivista (non è proprio vero: Urania ha anche
alzato il livello degli speciali da argento a oro, ma si tratta di una
strisciolina, non dell'oro totale) e nel nome in una collana del principale concorrente della Nord: Il Libro d'Oro.
E' il destino dei pionieri, quello di aprire una strada che altri, con meno fatica, useranno.
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