Silverberg, Masali e le cianofite
Sono una vecchia (di tempo e di età) lettrice di fantascienza e della vostra rivista online. In questi sono bloccata in casa da malanni vari e mi sono messa, tanto per passare il tempo in questi giorni brutti da tutti i punti di vista, a rileggere i numeri passati.
Ho riletto con particolare interesse le recensioni e le critiche ai romanzi e ai racconti di fantascienza apparsi in tutti questi anni, romanzi e racconti di cui ho un'ampia raccolta. Appunto leggendo pareri e recensioni mi sono imbattuta, nel numero 38, in un articolo, perlatro molto interessante, di Luigi Pachì sulla FS Spazzatura. Fermo restando che ognuno ha il diritto alla propria opinione e che gli esempi citatio dall'autore erano raccapriccianti, voglio fare qualche appunto a Luca Masali (che stimo come scrittore, fra l'altro), che ha criticato in modo impietoso e, ahimè, scorretto Hawksbill Station di Silverberg. D'accordo che non è una delle opere maggiori dello scrittore, d'accordo che è deludente, ma: Masali Masali, le cianofite producono OSSIGENO, sono fotosinteitche e nel Cambriano, periodo in cui si presume ambientata la storia in questione, l'atmosfera era più o meno quella di oggi: non sono solo gli alberi a produrre ossigeno e le trilobiti respiravano ossigeno né più né meno dei gamberi.
Scusate la pignoleria, ma sono una prof di scienze, adopero molto la fantascienza nelle mie lezioni e mi dispiaceva che un buon autori come Masali fosse incorso in un granchio così grosso.
Continuerò a leggervi con immutato interesse e simpatia.
Per punizione abbiamo mandato Masali in esilio giù nel paleozoico. Quando tornerà speriamo sia più preparato.
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