[Segmento: 1 di 3]
[Modo AutoMemo 3.5: Inizio]
[Data: 10/09/02, ora: 09:26:31]
[Configurazione: Real Time]
[Persona: seconda singolare]
[Invio automatico (s/n): s]
[E-mail: delos@fantascienza.com]
[Segmento: 1 di 3]
Bzzzz... ingresso di Mediaset sta su un grigio viale come tanti dell'industrializzata periferia milanese. Via Cinelandia è l'indirizzo e già il nome ti suggerisce qualcosa di strano... viene in mente quella serie di telefilm dove un tipo vestito perennemente di bianco, esaudiva i sogni delle persone... Scendi dallo shuttle che ti ha portato fin qui dalla fermata della Metro Verde e ti guardi in giro. Palazzi, antenne, palazzi, antenne, palazzi, antenne. L'atmosfera sarebbe normale se non fosse per una specie di tremito che senti dentro. Forse è l'emozione, inevitabile, forse invece è quell'enorme specchio a forma di tubo catodico che sta di fronte all'ingresso. In basso a destra galleggia un "5" in 3D. Un biscione gli si avvolge intorno con una certa malizia. Entri nel posto di sorveglianza e dici il tuo nome. Per un attimo ti auguri che non sia sulla lista e che non ti facciano entrare, invece ci sei. La guardia, un terminator di seconda generazione solidificatosi da poco, ti intima che puoi entrare solo tu. A dire il vero tu sei solo, ma non fai commenti. Evidentemente in quel luogo non si può dare nulla per scontato. Terminator ti dice di oltrepassare pure lo specchio e di andare avanti a destra. La cosa non ti sorprende, come se per qualche recesso mnemonico tu lo sapessi già. Così ti trovi davanti allo specchio. Lo tocchi: è molle come gelatina, freddo e sfrigola leggermente sotto i polpastrelli, come fosse carico di elettricità statica. Non sei molto sicuro di quello che stai per fare, come se si trattasse di un passo dal quale non potrai tornare indietro, ma lo sguardo bieco del terminator ti spinge e tu oltrepassi la Soglia. Dall'altra parte il mondo è identico, tranne che a sinistra non c'è niente e, per un bizzarro e inspiegabile fenomeno, se ti volti di 180°, le cose che prima stavano a destra, le ritrovi sempre a destra. Ti gira un po' la testa, ma prosegui verso l'ingresso deserto. Il tremito interiore non vuole smettere. Un piccolo atrio, bacheche con comunicazioni sindacali, minacce di sciopero, fantasmi di perdite di posti di lavoro e altre amenità che pensavi non esistessero in un luogo come questo. Oltre l'atrio si aprono corridoi bianchi e asettici alla THX 1138. Un irrefrenabile impulso di fuggire ti sgorga dalle viscere, ma resisti e cerchi qualcuno. Ti senti un topo in un labirinto cubico che cambia forma ogni volta che sbatti le palpebre. Sali una scala e trovi una saletta con tavolini e distributrici automatiche di bibite. Anche qui, nessuno in giro. Giri ancora un po' e finalmente trovi una saletta con degli esseri che sembrano umani. Ha l'aria di una prigione di plexiglass, come quella di Magneto. Una ragazza bionda ti accoglie e tu ti presenti. Poi, neanche te ne accorgi e sta raccogliendo i tuoi dati: nome, cognome, indirizzo, codice fiscale... La procedura sembra finita, ma a un certo punto lei estrae da un cassetto uno scanner laser portatile e te lo passa sui polpastrelli. Le impronte digitali delle tue dita finiscono su un olo-schermo insieme al tu faccione. Vorresti dirle che non sei extracomunitario, ma non ti esce una sillaba. - A posto! - ti dice alla fine sorridendo, dopodiché apre le due mani e ti chiede: - Pillola rossa o pillola azzurra? - Tu segui l'istinto e scegli la rossa, ma dalla lieve smorfia di lei capisci di aver fatto la mossa sbagliata. A quel punto lei ti mette in mano tremila pagine di Regolamento. Gli altri personaggi presenti nella stanza sono i concorrenti che giocheranno con te. Uno di loro è il Campione che già digrigna i denti come un mastino. Tutti gli altri sono intenti a leggere e non si degnano d'uno sguardo. Quando ci siete tutti, vieni accompagnato in Camerino con gli altri. La stanzetta è la più lontana, proprio vicino all'uscita di sicurezza. Per arrivarci devi passare prima davanti a una porta oltre la quale si scorge l'interno di una chiesa dove due chierichetti aspettano chissà chi... La cosa dell'uscita di sicurezza ti infonde un po' di calma, ma quando provi a spingere il maniglione, questo non si apre.
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