Aristotele osservò che, durante le eclissi di Luna, l'ombra che il nostro pianeta proietta sulla superficie lunare è rotonda.
Se ci poniamo sulla riva del mare e osserviamo lontano la linea dell'orizzonte, in altre parole dove l'acqua incontra idealmente il cielo, un nave che si sta avvicinando, ne scorgeremo prima le parti più alte e poi, via, via quelle più basse come se la nave in questione risalisse la curva di una sfera. Il fenomeno è ovviamente opposto se la nave è in allontanamento.
In qualunque punto della superficie terrestre l'orizzonte ha una forma circolare e se noi ci innalziamo dal nostro punto di osservazione, per esempio sopra un campanile o addirittura su un grattacielo, possiamo vedere che questo circolo si è allargato, ma che è sempre e comunque una visione circolare.
Questo fenomeno si verifica solamente quando il corpo sul quale ci troviamo è di forma sferica.
Stabilito questo, senza ombra di dubbio, possiamo quindi dire che noi, e tutto ciò che ci circonda, siamo a bordo di un'enorme astronave chiamata Terra e con il Sole e i suoi pianeti stiamo andando verso la Costellazione del Toro.
Noi non cadiamo e non risentiamo di questa velocità che, lo ricordiamo, è 49 volte più veloce di un proiettile, perchè anche noi e tutto ciò che ci circonda, è come se fossimo su un treno lanciato verso una corsa nell'infinito senza, per di più, il disturbo del rumore e dell'aria che può frenare la nostra corsa.
Su questa grande astronave, come su un treno, abbiamo attorno a noi l'aria per respirare e il cibo per vivere, al di fuori di questo piccolo strato di ossigeno e azoto c'è per noi solo la morte certa, ecco perchè gli astronauti, quando vanno nello spazio, si portano dietro cibo e aria. Non ci sarebbe altrimenti alcun modo per sopravvivere. I pianeti che conosciamo hanno, quando ce l'hanno, un'atmosfera diversa dalla nostra e a noi serve solo quella, composta in quel modo e a quella determinata pressione per sopravvivere.
Ogni metro quadrato della superficie terrestre ha sopra di sé circa dieci tonnellate d'aria, ma se quest'aria avesse la stessa densità noi avremmo un'atmosfera che arriverebbe al massimo a un'altezza di ottomila metri e questo vorrebbe dire che le cime delle più alte montagne del nostro pianeta sarebbero al di fuori della stessa.
Questo non accade perché la vera atmosfera s'innalza per centinaia e centinaia di chilometri diventando sempre più rarefatta. Le prime difficoltà di respirazione avvengono già sui tremila metri sul livello del mare mentre a cinquemila le difficoltà di respirare diventano quasi insormontabili per organismi non abituati. A settemila metri non ci possono essere più forme di vita e bisogna avere con sé una riserva di ossigeno mentre, a ventiquattromila metri, i motori si fermano per mancanza d'aria. Ci sono ben sette strati principali prima d' arrivare nel vuoto, il primo si chiama "Troposfera", quello in cui viviamo e arriva fino a circa tredicimila metri, al di sopra di essa abbiamo la "Stratosfera" che arriva all'incirca fino a circa centomila metri. Tra i ventiquattro e i cinquantamila metri vi è una zona conosciuta come "Strato di Ozono", una zona importantissima per la sopravvivenza degli esseri umani: se il processo chimico che tiene attivo lo strato di ozono dovesse cessare o deteriorarsi le radiazioni ultraviolette del Sole giungerebbero sulla Terra in tutta la loro violenta integrità bruciando ogni forma di vita sul nostro pianeta.
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