Il 7 marzo del 1956 I Romanzi di Urania non sono in edicola, un triste sabato per gli appassionati. Una settimana di attesa ulteriore per avere fra le mani il n. 121 che oltretutto sembrava strano, con quel titolo metà tutto maiuscolo e metà tutto minuscolo.
Alla chetichella, a fine anno esce una nuova Galassia. All'interno porta la data del 15 dicembre, ma all'esterno era indicato 1° gennaio 1957. Mi ricordo di averla comprata prima di Natale (ma quanto valgono i ricordi?) e di aver quasi consumato questo povero concorrente, piccolo e brutto, ma utile alla mia fame di letture fantascientifiche. Dietro, sapemmo poi, c'era Monicelli, il creatore di Urania, ma non ce ne accorgemmo.
Il 1957 vede un'edicola affollata piena di collane che più o meno dichiaratamente si contendono il pubblico di Mondadori. Il 12 gennaio escono in edicola I Narratori dell'Alpha Tau, con uno strano formato bislungo, che si raddrizzerà poco prima della rapida morte della collana che non arriva all'estate. Galassia aveva ceduto le armi un paio di mesi prima. Il 6 giugno cadono I Romanzi dalla testatina. "Che nostalgia le cucine del Sirio".
A giugno appaiono, di sorpresa, I Romanzi del Cosmo, un altro tentativo di Monicelli, sotto le improbabili spoglie di Tom Arno, di fare concorrenza alla sua creatura primogenita.
Ma Ferragosto ci fa la sorpresa di farci trovare in edicola Cronache del Futuro, che riuscirà a pubblicare le copertine di Caesar ed avrà il merito di pubblicare in volume i romanzi di Franco Enna apparsi in appendice e a puntate su I Romanzi di Urania. Ma il 1957 è l'anno dello sputnik. Contrariamente alla sbarco sulla Luna che nel 1969 provocò una crisi notevole al nostro genere preferito, il lancio del satellite sovietico destò un notevole interesse intorno alla fantascienza.
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