Come probabilmente molti, almeno quelli che seguono la rubrica Numeri 1 (ideata ed iniziata da Luigi Pachì e proseguita più o meno degnamente dal sottoscritto) sanno, I Romanzi di Urania sono arrivati buoni terzi in edicola. Il grande pubblico non si accorse dei predecessori, editi da editori troppo piccoli e con scarse risorse per garantire una adeguata distribuzione e con possibilità pressoché nulle di raccogliere pubblicità.
Il 10 ottobre 1952, un sabato, il numero uno della nuova collana, le ultrafamose (non è un grande romanzo, il Barron che cita ben 10 opere di Clarke, lo ignora) Le sabbie di Marte, faceva la sua comparsa solitaria.
Scienza Fantastica si era presa una pausa di riflessione e Mondi Nuovi si era silenziosamente spenta.
Nel 1953 muore Scienza Fantastica e sull'orizzonte appare brevemente la prima Galassia, dell'editore Landini, 3 numeri, una meteora. In edicola rimane da sola con la sorella Urania dedicata alla narrativa breve (che stando alla logica avrebbe dovuto nascere per prima).
La testatina bianca su fondo nero diventa nera su fondo giallo.
L'edicola degli inizi 1954 vede la nostra corazzata capeggiare incontrastata. Il 10, il 20 e il 30 di ogni mese (be' a febbraio anticipa) puntuale appare in edicola. La sorella si è tolta dalla scena, il buco è stato prontamente riempito. Le copertine di Caesar accendono la fantasia e il prezzo è stato ridotto dalle 150 alle 130 lire.
A novembre, in cerca magari di un altro pubblico, si affaccia nelle edicole Fantascienza, dell'editore Garzanti. Non trova il suo pubblico e morirà rapidamente, nonostante le belle copertine, i testi interessanti e le bellissime illustrazioni interne.
Per metà 1955 Urania rimane solitaria in edicola e ne approfitta per diventare settimanale. E' un sabato ed è festa il 2 giugno per i lettori (e anche per altri, a dire il vero). Il 13 ottobre festeggia il 100mo numero.
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