Uno dei momenti più toccanti è stata la spedizione a una libreria specializzata in fantascienza gestita da un amico di Valerio. Potevamo non andarci? No di certo. Valerio ricordava benissimo dove si trovasse, via e numero civico. Purtroppo, dopo due ore di marcia sotto un sole implacabile le sue certezze sul nome della via hanno cominciato a vacillare. In quanto al numero civico, ciò che egli ricordava erano le ultime tre cifre del numero di telefono della libreria. Morale: ormai era tardi e ci siamo fermati a bere una birra. Avremmo ritentato il giorno dopo. Solo che quando lui ha telefonato, nessuno gli ha risposto, ed essendo agosto abbiamo concluso che la libreria fosse chiusa per ferie. Lo dico sempre io: quando vai con Valerio vai sul sicuro.
Verso le sei del pomeriggio, dopo una birretta, si tornava in albergo. Io crollavo sul letto e mi addormentavo; Lucia guardava la televisione, che captava anche Ra1 e Rai2; Valerio si chiudeva in camera a scolare birra, così la sera era bello ciocco e pronto ad alzare il tasso alcolico col vino e l'immancabile brandy spagnolo (Carlos Primero. Una volta ci hanno dato il Terzero, e ragazzi, non fidatevi: non è terzero per caso). Valerio i primi giorni aveva il televisore rotto, così una notte si è molto stupito e anche un poco preoccupato quando lo ha sentito emettere vaghi borbottii. Avvicinatosi per indagare sull'arcano fenomeno, ha appoggiato l'orecchio al muro e l'epifania del vero lo ha folgorato: ero io che russavo dall'altra stanza! C'è scrittore insonne e c'è scrittore dormiglione, e io sono sempre stato coi ghiri.
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID