Il Viaggiatore non capiva più.
- Fulgore?
- Fulgore. L'aurora è fulgore e luce radiosa.
- Luce?
- Luce, luce: non conosci la luce?
- Non conosco la luce - ammise il Viaggiatore, disorientato. Era una parola di cui per la prima volta apprendeva il suono.
- Luce vuol dire qualcosa di più del bagliore di mille fuochi che illuminano la notte.
- Illuminano?
- Non comprendi davvero?
- Non comprendo - si lamentò il Viaggiatore. - A meno che... ma no, mi sembra impossibile. La notte è solo e sempre notte. Non può esistere questa cosa che chiami luce e di cui mi racconti. Non può.
- Esisteva un tempo, e poi si è assopita e spenta. L'hanno aiutata a smorzarsi... ma ora sta per splendere di nuovo. La luce sta per tornare. Sta per sopraggiungere l'aurora. Sei fortunato, Viaggiatore, questo è il luogo dove essa meglio si vedrà.
- Fortunato? - Il Viaggiatore rabbrividì. - Questa luce che tu dici giunga con l'aurora... mi fa orrore!
- La notte incuteva orrore e provocava timore, nel tempo dei tempi dei tempi. La luce era splendore e fulgore. Ma poi molte cose furono mutate e anche rovesciate. Adesso le tenebre stanno per finire. La luce porterà pace e quiete e serenità a voi pallidi fantasmi di fantasmi. Nessuno dovrà più vegliare.
- Vegliare...
- Tutti voi vegliate da milioni anni, e non sapete su che cosa.
- Noi vegliamo... sull'aurora.
- No. Voi azzardate una risposta che in realtà è solo una parola. Io solo so, e perciò ho atteso, poiché io solo ho il compito di parlare e di spiegare, ma anche questo solamente nel gran giorno dell'aurora. Ora, tu sei giunto e adesso è proprio il giorno dell'aurora. Quindi io finalmente posso divulgare la mia parola: voi vegliate su una cosa che in realtà non è l'aurora. Voi vegliate su una cosa che oggi tutti ignorano. Vegliate su quella cosa che un tempo era detta uomo.
- Uomo?
- Uomo: la bestia che ha creato tutte le altre bestie. La bestia contro la quale voi da secoli vegliate.
- Ma come possiamo noi vegliare - protestò il Viaggiatore cercando di superare le nuvole d'incomprensione che stavano ammantando la sua mente - contro una cosa che ignoriamo... contro una cosa che chiami "uomo" e che, seguendo quanto dici, ci ha perfino creato? E perché mai, poi?
- Vegliate contro di lui, perché contro di lui vi ribellaste. Vegliate perché sapete che fu lui a plasmarvi e animarvi; e perché sapete che, nel crearvi, l'uomo fece sì che dentro di voi fosse tramandato egli stesso. In ciascuno di voi, nelle forme più diverse di tutti voi, c'è un uomo, una bestia sopita ma pronta a ridestarsi e a scatenarsi di nuovo, perché tutti, nelle vostre mille forme, siete solo l'uomo.
- Noi... l'uomo?
- Voi, gli uomini. Mutati, cambiati, trasformati. Ma sempre uomini.
- E noi... uomini, veglieremmo dunque contro noi uomini?
- Voi mostri vegliate contro voi stessi affinché l'uomo che c'è in ognuno di voi non si risvegli e non ritorni. Perché l'uomo non è creazione, ma distruzione.
- Distruzione?
- Prima del tempo dei padri dei padri dei tuoi padri, questo era il migliore di tutti i mondi migliori, ma già l'uomo era la peggiore di tutte le bestie peggiori. Così dal tempo dei padri dei padri dei tuoi padri questo mondo è diventato il peggiore di tutti i mondi peggiori e l'uomo è la causa unica di questa rovina.
- Ma come si può essere causa del proprio male?
- La risposta l'hai dentro di te, anche se raramente l'avrai udita, e questa risposta si chiama ira, ed essa è l'uomo, e la risposta si chiama furia, e anche questa è l'uomo, e la risposta si chiama malvagità, e anch'essa è l'uomo, e la risposta si chiama odio, e perfino l'odio è l'uomo, e la risposta si chiama violenza, e anche quella è l'uomo, e la risposta si chiama distruzione ed è pur essa l'uomo. E tu racchiudi tanta parte di questa risposta in te, che non hai saputo reggerne la spinta e hai disertato la veglia dei tuoi simili, per superare mille guardiani e giungere quassù proprio nel giorno dell'aurora, e presentarti a me reclamando le tue pretese di uomo. E io, che ti devo servire e non posso rifiutare, sarei stato costretto a condurti a ciò che vuoi, se non fossi arrivato con tanto ritardo: oggi è infatti il giorno dell'aurora, primo degli ultimi uomini.
- Io non sono un uomo, sono un Volatore!
- Ma dentro di te si è risvegliato l'uomo. I veri Volatori sono quelli rimasti a vegliare. Tu li hai rinnegati, la tua guardia si è allentata e ne è riemerso il mostro detto uomo.
Il Viaggiatore era sempre più interdetto.
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