John Doggett: il nuovo arrivato degli X-Files
Doggett è entrato nella serie in un momento molto difficile, quello dell'uscita di Mulder. Per questo e' stato percepito da subito come il rimpiazzo, il tappabuchi, quello che avrebbe fatto da spalla a Scully per portare avanti una storia orfana del suo protagonista principale.
Lo scetticismo dei fan nei suoi confronti era legittimo: Carter aveva già fatto qualcosa del genere quando aveva inserito Krycek agli X-Files in occasione del rapimento di Scully e la coppia Jeffrey Spender e Diana Fowley quando Mulder e Scully erano stati assegnati ad altro incarico. Tutti personaggi che alla fine hanno rivelato un lato oscuro.
Della vita privata di John J. Doggett sappiamo che è nato nel 1960 e che ha un master e un dottorato in Public Administration dell'Università di Syracuse. Ha un passato da militare: ha servito nell'Unità Anfibia del Corpo dei Marines con il grado di sergente e ha partecipato alla task force multinazionale in missione di pace in Libano. Dopo sei anni nei Marines, Doggett, ferito in battaglia, si congeda con tutti gli onori ed entra nel Corpo di Polizia di New York, dove assume il ruolo di detective nella sezione Fugitive Division's Warrant.
Con quell'approccio così concreto e pragmatico tipico dei poliziotti, Doggett è un personaggio serio ma interessante. Sorride raramente e riesce ad adempiere ai suoi doveri di agente a modo suo, senza lasciarsi invischiare più di tanto nelle situazioni inconsuete degli X-Files. Come dice Scully nella prima puntata dell'ottava stagione, Doggett ha "quel certo modo di fare" che lo rende speciale: con uno sguardo freddo e penetrante e un fantastico accento newyorkese, è una persona estremamente sincera, con una grande abnegazione per il suo lavoro. Come Mulder, infatti, anche lui vuole solo scoprire la verità, ma a differenza di Mulder, è convinto che per trovarla basti essere un buon investigatore.
Da subito Doggett dimostra un profondo rispetto per Scully e nello stesso tempo una inconfessata curiosità su di lei e sul suo rapporto con l'agente Mulder. Chris Carter lo descrive come un uomo estremamente determinato, capace e intelligente, una persona che ha grande rispetto per gli altri. Col tempo si dimostrerà molto protettivo nei confronti di Scully, soprattutto durante la gravidanza, pur trovandosi nella difficile situazione di incarnare la figura maschile nella vita di una donna che ha costantemente in mente un altro uomo.
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