La fantascienza italiana, a mio giudizio, ultimamente si sta avvicinando molto al mainstream; tuttavia non credo che sia possibile parlare ancora di "fantascienza umanistica". Tu, insieme a Masali, siete i principali portavoce di una sf superiore: spesse volte si tende a scrivere sf di consumo, ma le storie che tu e Masali create non sono semplici affascinanti storie, sono anche una lezione di stile. I romanzi incentrati su l'inquisitore Eymerich, a mio giudizio, sono capolavori umanistici assolutamente non inferiori ai lavori di Umberto Eco. Sto facendo una analisi sbagliata? Correggimi...
Non sta a me essere il critico di me stesso, e lascio a te la responsabilità del giudizio che esprimi sui miei lavori, anche troppo lusinghiero. Noto solo che sia io che Masali, più qualche altro nominativo che potrei aggiungere, siamo casi abbastanza anomali, e non è che abbiamo rimodellato la fantascienza italiana (per quanto mi riguarda, poi, non so bene quanto la definizione "fantascienza" mi si applichi, anche se dalla sf traggo non pochi elementi narrativi). Il noir italiano, che è un vero vivaio di talenti e che si muove compatto, comincia oggi a godere della considerazione che merita. Quello della fantascienza è invece un campo molto più accidentato. Esistono delle potenzialità che si tratta di sfruttare, questo sì, ma la battaglia è ben lungi dall'essere vinta.
Ma chi sono i Black Flag che citi quasi ad ogni capitolo? Io penso che siano stati tra i portavoce di una generazione votata al nichilismo e all'autodistruzione: Sinking/ Wanting/ Thinking/ Sinking all the while/It hurts to be alone/ When it hurts to be alone/ When it's cold outside/ When it's cold inside/ When it hurts to be alone/ It hurts to be alone. E Pantera: cosa ne pensa dei Black Flag?
I Black Flag sono stati un mito della rivolta punk proprio perché sapevano interpretare, meglio di altri gruppi, il disagio esistenziale di una gioventù rimasta priva di certezze e di valori condivisi, dopo decenni di idealismo. Erano in qualche modo antitetici ai Clash, che per quello stesso disagio proponevano soluzioni. Pantera adora i Black Flag, ma ha anche una certa nostalgia per i Clash.
Black Flag ha un messaggio da trasmettere alla società? ...un qualsiasi messaggio per il presente che viviamo, un presente sempre più condizionato dall'intolleranza razziale e dalle mode del villaggio globale.
Nessun messaggio. Il messaggio se lo devono formare i lettori. Io mi limito a fornire a questi ultimi storie capaci di inquietarli e, magari, farli riflettere.
Seguirà un nuovo capitolo incentrato sul personaggio di Pantera? Quanto c'è di te in Pantera? E nell'inquisitore Eymerich?
Sia Pantera che Eymerich sono due sfaccettature della mia personalità: nella mia vita quotidiana prevale la prima, nella zona più buia della mia mente la seconda. Al momento non ho altri Pantera in vista, ma piuttosto un romanzo intitolato Paradice, che approfondisca la descrizione di uno dei mondi tratteggiati in Black Flag. Sarebbe il terzo capitolo della serie Metallo Urlante.
I tuoi progetti futuri: vuoi svelare qualcosa ai tuoi ammiratori?
In settembre uscirà l'ottavo romanzo di Eymerich, Mater Terribilis. Lo seguirà a ruota una "graphic novel" (cioè un romanzo a fumetti) intitolata La Furia di Eymerich, ispirata all'omonimo sceneggiato radiofonico. In questi giorni lavoro soprattutto alla sua sceneggiatura (e a mille altre cose: troppe per elencarle).
Grazie Valerio, sei stato molto chiaro e illuminante e hai sopportato le mie domande con assoluta gentilezza. In ultimo, prima di congedarci, un tuo pensiero a tema libero per i lettori di Delos...
Mi dispiace, non mi viene in mente nulla... il mio unico pensiero adesso sono le vacanze!
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