In principio

Han Solo e Jabba, una scena dell'Edizione Speciale
Han Solo e Jabba, una scena dell'Edizione Speciale
Intervistato di recente dal giornalista della CNN Anderson Cooper George Lucas ha raccontato in modo piuttosto semplice e diretto la genesi che portò alla nascita del fenomeno Star Wars, genesi circondata da un alone di mito che forse va un pò ridimensionato e ricondotto al processo produttivo che governa l'industria hollywoodiana. Fresco dal buon successo ottenuto nel 1973 dal suo American Graffiti il giovane Lucas comincia a pensare a quale potrebbe essere il suo prossimo progetto.

L'idea che affiora è un omaggio ai serial fantastici dei primi anni 30 stile Flash Gordon, i Saturday-matinee che erano popolarissimi nell'America afflitta dalla Grande Depressione che seguì il crollo di Wall Street nel 1929. Lo stesso modello stà alla base di un'altra popolare serie da lui prodotta, quella di Indiana Jones, un omaggio alla Hollywood che portava sullo schermo le pulp-avventure di eroi sempre in pericolo, costruiti in modo semplice per un pubblico che già aveva abbastanza problemi e cercava principalmente evasione. Per gli adulti del tempo funzionava alla grande il genere sentimental-musicale, i cui emblemi sono ovviamente Fred Astaire e Ginger Rogers e le loro romantiche danze cheek-to-cheek. Il pubblico dei più giovani poteva gustarsi serial fantastico-avventurosi, con la damigella sull'orlo del precipizio che deve essere soccorsa (e salvata, ma solo nella puntata seguente) dall'eroe di turno.

Sul progetto di Lucas diversi studios passano la mano, qualcuno anche avendo seri dubbi se il giovane regista sia capace di maneggiare un materiale molto complesso come quello da lui proposto. Tecnicamente complesso, precisiamo, non certo "difficile" dal punto di vista della storia, semplice e avventurosa proprio come i modelli alla quale si ispirava. Alla fine la 20th Century Fox, il cui precedente serial fantascientifico de Il pianeta delle scimmie era ormai definitivamente archiviato, accetta di correre il rischio e finanzia il film. Al fine di coprirsi le spalle da possibili grane legali si pensa di acquistare i diritti del film di Akira Kurosawa del 1958 La fortezza nascosta, viste le marcate similitudini. Un proiezione per gli executives della Fox del film non finito, con sequenze di effetti speciali incomplete rimpiazzate con spezzoni di combattimenti aerei della Seconda Guerra Mondiale, è accolta molto male, tutti temono il disastro.

Vengono smentiti a partire dal 25 Maggio 1977 quando il film debutta nelle sale. Il pubblico corre in massa a vedere le avventure di Luke Skywalker e Han Solo che cercano di salvare la Principessa Leia. Le sequenze con gli effetti speciali supervisionati da John Dykstra a quel punto c'erano ed il loro impatto visivo fu certamente enorme, e da più parti si è più volte sostenuto -- non senza qualche ragione -- che la serie stessa si regge in qualche modo sul proprio corredo visuale-effettistico. Nessuno, tantomeno Lucas si immaginava tale successo. "Cominciai a scriverlo" raconta Lucas "poi divenne troppo lungo, doveva essere 250, 300 pagine. Dissi a me stesso che non potevo farlo così, lo studio non lo avrebbe mai permesso". Prese così circa la prima metà del copione, e questo è quello che vediamo in Guerre Stellari. Il resto della storia fu usato per i due seguiti che diventarono inevitabili a seguito del grandissimo risultato al botteghino del primo film.

Dopo il 1983 Lucas si dedicò ad altro, sviluppando vari dipartimenti del suo nascente impero multimediale e producendo (non sempre con successo) altri film. Questa intervista sembrerebbe indicare che non c'era, in quel momento, nessun progetto di farne altri. "Tutto quello che sapevo era che dovevo finire quei tre film, e basta. E questo è davvero quello che feci... Avevo dei figli da tirar su. Avevo davvero una vita diversa in programma per me stesso".

Il dubbio che i tre prologhi che stiamo vedendo in questi anni sia stata aggiunta solo successivamente per motivi commerciali piuttosto che "artistici" è abbastanza plausibile tutto sommato. Non tirerei poi in ballo neanche la Completezza e Unitarietà dell'Opera: la Trilogia originale stava benissimo in piedi da sola e non aveva, di per se, nessuna necessità di aggiunte. Confessa infatti Lucas alla giornalista del New Zealand Herald Katherine Tulich (27/04/2002): "Mi ci sono voluti 10 anni per fare una di queste Trilogie. Ci ho pensato molto a lungo e intensamente prima di tornarci dentro. Cominciai quando avevo 28 anni e ne avrò 61 quando avrò finito. Una bella parte della mia vita. Mi sono preso una lunga pausa e davvero non ero affatto sicuro di volerci tornare. Ma sono arrivato alla conclusione che, a prescindere da qualunque altra cosa faccia, sarò sempre ricordato per Star Wars".

Ecco, dunque, nella seconda metà degli anni 90 la decisione di procedere con un secondo gruppo di film.