La sceneggiatura: Sam Hamm e Tim Burton
La Warner Bros ha affidato a Tim Burton l'incarico di sviluppare una storia per Batman mentre il giovane regista stava ancora girando Beetlejuice, per questo motivo lui e Sam Hamm (un giovane sceneggiatore sotto contratto alla Warner), potevano lavorare solo nei weekend, con molte sedute di brainstorming. Quando Beetlejuice è uscito e ha realizzato guadagni inaspettatamente alti al botteghino, la Warner ha deciso di rischiare affidando ai due l'incarico di sviluppare la sceneggiatura vera e propria.
Sam Hamm non era stato scelto a caso dalla Warner per collaborare con Burton, dato che una delle sue credenziali è appunto quella di esperto di fumetti (sta scrivendo la sceneggiatura per un film sui Fantastici Quattro, una produzione del 2002) e inoltre aveva molto insistito perché fosse assegnato a Batman, per passione naturalmente, ma anche perché poteva essere la sua grande occasione di sfondare nel cinema. Hamm, da buon professionista, conosceva i precedenti: aveva letto la sceneggiatura di Tom Mankiewicz e sapeva che Tim Burton e Julie Hickson avevano presentato un trattamento di trenta pagine per il film. Inoltre, grazie a un'ottima relazione di lavoro con Burton, conosceva la direzione in cui il regista intendeva portare il personaggio.
Al contrario, per la Warner Batman era solo uno dei tanti progetti, l'ultimo tentativo di far decollare una produzione che languiva da anni e che ormai era ritenuta impossibile. La situazione ha avuto per Hamm e Burton un risvolto positivo: la casa di produzione ha lasciato loro molta libertà creativa così hanno potuto dare al personaggio e alla storia una impronta molto personale ma aggiornata allo stile dark degli anni '80 (e non al camp degli anni '60).
L'approccio con cui i due hanno affrontato la sceneggiatura era di non pretendere che il pubblico accettasse la realtà di un personaggio così assurdo come Batman. Non è credibile a livello psicologico e sociologico che una persona si trasformi in un giustiziere e che indossi un costume di pipistrello per spaventare i criminali. Batman è un'eccezione, un'anomalia, non esiste nella vita reale, quindi il pubblico nel film e nella sala cinematografica, deve subire uno shock e rimanere incredulo ogni volta che appare Batman: nel primo tempo del film infatti appare pochissimo, in genere in scene veloci e scure, ma soprattutto le sue entrate e uscite di scena sono molto teatrali e lasciano il pubblico senza fiato.
La sceneggiatura ha insistito molto anche sulla dualità del personaggio di Batman. Si tratta di un miliardario che invece di comprarsi tutto quello che vuole, passa il tempo a travestirsi da pipistrello e a combattere i criminali, senza rendersi conto che a lungo andare questa scelta distruggerà la sua vita e in particolare la sua vita sentimentale, e infatti a un certo punto nel film l'eroe si ritrova a domandarsi se deve uscire con la fidanzata o trasformarsi in Batman. Essere Batman quindi non è un'esperienza molto positiva, anzi bisogna sacrificare anche troppo della propria vita, tanto che è Alfred nel film a far entrare Vicky Vale nella Batcaverna e quindi nella vita di Bruce.
Per questo motivo Robin è stato eliminato quasi subito dalla sceneggiatura. Gli autori non potevano presentare in modo positivo il fatto che Robin si unisse a Batman per combattere i criminali, dato che poco prima nel film avevano metaforicamente affermato che fare il giustiziere travestito da pipistrello non è un'attività molto normale e salutare, non rientrava nella logica della storia e quindi l'entrata in scena di Robin è stata rimandata a un momento migliore.
Secondo Hamm una delle fasi più divertenti nello scrivere la sceneggiatura è stato stabilire in quali momenti della storia inserire le scene classiche di Batman, ovvero la prima apparizione della Batmobile e del Batsegnale. Il trucco è stato introdurre questi elementi il più tardi possibile nella storia, in modo da farli apparire quando ormai il pubblico non se li aspetta più, cosicché l'impatto emotivo sia maggiore.
Purtroppo la penna di Sam Hamm è stata bloccata dallo sciopero degli sceneggiatori, e la sceneggiatura è stata ritoccata da Warren Skaaren, un veterano della Warner, imposto dallo studio per controbilanciare il talento originale di Burton (e naturalmente Burton questa manovra non l'ha affatto accettata di buon grado). La sceneggiatura però non è mai stata completa. Ancora durante le riprese molti pezzi sono stati riscritti, questa volta da Charles McKeown (che però non viene nominato nei titoli) ed è stato proprio durante le riprese che è nato un elemento importante della sceneggiatura, cioè che Joker aveva ucciso i genitori del piccolo Bruce Wayne, un fatto inventato apposta per il film e non presente nei fumetti.
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