A partire dall'autunno del '66, è andata in onda la seconda stagione, che però non ha mantenuto le aspettative, perdendo punti nella caccia all'audience. Nella prima stagione la novità aveva costituito un elemento di successo, nella seconda invece tutto ha iniziato a diventare troppo prevedibile. Le situazioni e le storie si ripetevano uguali a se stesse con troppa frequenza. Ecco un esempio di una storia tipica:

- arriva un nuovo cattivo a Gotham City;

- il Commissario Gordon chiama Batman;

- Batman e Robin si recano nell'ufficio del Commissario;

- i due vanno a caccia del criminale;

- vengono presi e messi in una trappola;

- riescono a fuggire grazie a delle trovate incredibili;

- inseguono il criminale;

- si scontrano con lui;

- alla fine Batman e Robin acciuffano il criminale e lo spediscono in prigione.

La produzione ha pensato di aumentare il numero delle guest star, chiamando nomi sempre più famosi, ma in qualche modo i personaggi dei cattivi, costruiti fin troppo esplicitamente sulle caratteristiche dei singoli attori, hanno perso interesse e attrattiva per il pubblico. Inoltre altre reti televisive hanno pensato bene di copiare la ABC producendo anch'esse delle serie o dei cartoni animati basate su super-eroi ispirati ai fumetti. La concorrenza quindi si faceva spietata, e Batman non era in grado di tenere il passo.

Malgrado i grossi problemi di audience, il produttore Dozier credeva ancora in Batman ed era convinto di poter produrre ancora un'altra stagione, la terza (autunno '67 - primavera'68), con un discreto successo di pubblico. Per ridurre i costi venne prodotto un unico episodio e non due a settimana come in precedenza e per generare nuovo interesse nella serie venne introdotto il personaggio di Batgirl. Ad interpretarla hanno chiamato la ballerina classica Yvonne Craig, che non solo guidava da sola la motocicletta essendo una provetta motociclista, ma era in grado di dare al personaggio la grazia e l'eleganza di una ballerina unite a una grande energia ed entusiasmo. Il suo personaggio, molto promettente all'inizio, purtroppo non è stato sviluppato in modo adeguato e col tempo Batgirl si è trasformata in una bella ragazza molto poco interessante, quando invece poteva essere più sullo stile di Katharine Hepburn, bella, intelligente, forte, autonoma. Un'occasione sprecata per la televisione.

Dozier purtroppo non si è reso conto che le due soluzioni al problema hanno finito per danneggiare ancor di più la serie. La riduzione a un unico episodio a settimana non ha permesso di sviluppare storie interessanti perché nelle sceneggiature si è reso necessario tagliare tutto ciò che non era strettamente indispensabile allo sviluppo della storia. Questo significava storie ridotte ai minimi termini, scheletriche, senza possibilità di aggiungere nuovi elementi per la crescita e lo sviluppo dei due super-eroi che quindi sono rimasti due eroi di cartone. In una situazione di questo genere come si può introdurre un nuovo personaggio come Batgirl? L'eroina chiaramente si è presentata fin da subito come un terzo incomodo che voleva inserirsi tra i due, senza un reale sviluppo del rapporto personale e di lavoro tra lei e Batman. Batgirl è rimasta quindi inesplorata, per mancanza di tempo, per mancanza di fantasia (non si investono molte energie per salvare una nave che affonda) e quindi per mancanza di volontà, oltretutto danneggiando i due personaggi principali. La terza stagione chiaramente è stata un completo fallimento. L'ultimo episodio della serie è andato in onda il 14 marzo 1968, dopo appena ventisei mesi di trasmissione e 120 episodi. Subito dopo Batman è stato venduto come pacchetto alle altre reti TV per le repliche per guadagnare almeno su quelle dato che l'ultima stagione era stata prodotta praticamente in perdita.

Per dare un'idea di quanto fosse scesa la qualità delle storie, basti pensare che il primo episodio aveva visto come antagonista Riddler l'enigmista interpretato da Frank Gorshin, mentre nell'ultimo episodio il nemico da sconfiggere era Minerva interpretata da Zsa Zsa Gabor (con tutto il rispetto per la Gabor).