Scettici ma aperti
Vorrei dire ancora qualcosa sull'onere dello scetticismo. Potreste entrare in quell'ordine di idee in cui ci si diverte nel prendere in giro tutte quelle persone che non vedono le cose chiaramente come voi. Questo è un pericolo potenziale presente in un' organizzazione come lo CISCOP. Dobbiamo salvaguardarcene attentamente.
Mi sembra che quello che serva sia un equilibrio perfetto tra due bisogni conflittuali: il più scettico scrutinio di tutte le ipotesi presentateci e allo stesso tempo una grande apertura a nuove idee. Ovviamente questi due modi di pensare sono in una certa tensione. Ma se siete in grado di esercitare solo uno di questi modi, qualunque esso sia, siete in guai grossi.
Se siete solo scettici, allora nessuna nuova idea vi arriverà mai. Non imparerete mai niente di nuovo. Diventerete delle vecchie persone da uncinetto convinte che il nonsenso governi il mondo (anche se ci sono molti dati a vostro credito). Ma ogni tanto, forse una volta su cento casi, una nuova idea si rivela essere corretta, valida e meravigliosa. Se siete troppo abituati ad essere scettici su tutto, la perderete o ve ne sentirete offesi, e in ogni caso ingombrerete la strada della comprensione e del progresso.
D'altra parte, se siete aperti al punto di essere creduloni e non avete un grammo di senso critico in voi, allora non potrete distinguere le idee utili da quelle senza valore. Se tutte le idee per voi hanno la stessa validità allora siete persi, perché, io credo, nessuna idea avrà più alcuna validità.
Alcune idee sono meglio di altre. Il macchianrio per distinguerle è un attrezzo essenziale nel trattare con il mondo e specialmente nel trattare con il futuro. Ed è precisamente un miscuglio di questi due modi di pensare che è centrale al successo della scienza.
Gli scienziati veramente bravi praticano entrambi i modi di pensare. Per conto loro, parlando a se stessi, sviluppano un numero incredibile di nuove idee e le criticano senza pietà. La maggior parte delle idee non arriva mai al mondo esterno. Solo le idee che passano attraverso una rigorosa auto-filtrazione ce la fanno e vengono criticate dal resto della comunità scientifica. A volte capita che le idee accettate da tutti si scoprano essere sbagliate, o parzialmente sbagliate, o almeno superate da idee di più grande generalità. E, mentre ci sono naturalmente delle perdite personali - legami emotivi all'idea per la quale voi stessi avete avuto un ruolo nella sua creazione - nondimeno l'etica collettiva è che ogni volta un' idea simile viene buttata e rimpiazzata da qualcosa di meglio che l'impresa scientifica ha beneficiato. Nella scienza spesso capita che gli scienziati dicano: "Sapete, questa è un' obiezione molto buona; la mia posizione è sbagliata", e poi cambiano veramente idea e non si sente più da loro la vecchia idea. Lo fanno veramente. Non capita così spesso come dovrebbe, perché gli scienziati sono esseri umani e i cambiamenti sono qualche volta dolorosi. Ma capita ogni giorno. Non riesco a ricordare l'ultima volta che qualcosa di simile è accaduto in politica o in religione. E' molto raro che un senatore, per esempio, risponda: "E' una buona obiezione. Adesso cambierò la mia affiliazione politica".
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