Editori di destra, editori di sinistra, scrittori di destra, scrittori di sinistra. Alla fine secondo te lo sviluppo della fantascienza è risultato danneggiato da questa etichettatura?
No. Non vedo perché ci dovrebbero essere stati danni. Come ancora oggi non riesco a capire tutto il cancan che saltò fuori dopo l'articolo di Guerrini: se un editore ha curatori che fanno una politica culturale di un certo segno politico, lo si dica e amen. Qui da noi le cose si fanno, in modo più o meno spiccato, però poi bisogna fare finta di niente. Wow. Io almeno questi atteggiamenti non li ho mai avuti
La letteratura, come tutte le forme di arte e tanta parte delle attività umane, ha una componente politica, lo si voglia ammettere o no. Esplicitare l'implicito (o l'esplicito, dipende) può creare danni? Se in parlamento ci sono schieramenti di destra, di centro, di sinistra (si fa per dire), perché non ci dovrebbero essere in fantascienza? Eccetera. Il che non significa che si debba menare le mani (vedi sopra), ma avere il coraggio di parlare, sì. Non reggo quelli che dicono: a me la politica non interessa, non ne voglio sentir parlare, meno che mai in fantascienza. E dove vivono? Su Marte? Pensano che la politica non li tocchi? E dove credono vivano gli scrittori di fantascienza? Ah!
Rispetto agli anni settanta oggi sembra che la politica non esista più. Le lotte sociali sono più smorzate, o forse è solo più smorzata la tensione fra i blocchi contrapposti: la lotta c'è sempre - vedi Antiglobal - ma è meno chiaro il suo obiettivo. Tu che ne dici?
Come chiarisco meglio sotto, noialtri di mezza età abbiamo approntato un mondo bastardo per i nostri successori. Che si trovano nel guado, si guardano attorno, e di certezze ne vedono poche. Incertezze, tante. Secondo me il nocciolo del problema sta qui: noi avevamo idoli, modelli da abbattere o da far trionfare. Oggi, eventualmente, la rivoluzione per chi o contro chi la fai? Sono all'incirca saltati i blocchi contrapposti (le contrapposizioni ci sono ancora, ma si sono sminuzzate, oppure globalizzate, due facce diverse della stessa merda); ognuno si cerca il nemico che crede; ognuno adotta l'etica che preferisce; le bandiere sono generiche, transnazionali, molto spesso improntate al pragmatismo più che all'idealismo
Sì che manca charezza. Cristo, in un mondo dove non si capisce niente nemmeno nelle tariffe telefoniche, ma cosa vuoi capire?
E la foga politica di Curtoni è lì che arde sotto la cenere o si è smorzata anche lei?
Da qualche parte sotto la cenere qualcosa ci deve essere, forse la classica fenice, o almeno un tizzone o due ben rossi, ma il mucchio di cenere è talmente alto che non si riesce a vedere niente... Sono profondamente deluso, amareggiato per come sono andate le cose. Penso che la mia generazione, per lo meno qui in Italia, abbia reso un gramo servizio ai giovani di oggi. Nel mio piccolo, ripensando a quel che ho fatto e faccio ancora, credo di potermi assolvere (con un poco di penitenza), ma questo conta poco. Il quadro globale è desolante: un mondo senza valori, basato sull'etica dell'automobile, della telefonia cellulare (venduta a forza di tette), dei quiz televisivi miliardari, e chi più ne ha più ne metta. Gesù
Le mie idee di base non sono cambiate, però non riesco più a vedere il mondo in bianco e nero. C'è un grande grigiume tendente al nero. Non so più riconoscermi di preciso in una forza politica, ed è terribilmente doloroso
A volte invidio i miei "avversari", che senza dubbio hanno molte più certezze di me. L'unico dato positivo è che ho imparato a convivere, e piuttosto bene, in serena amicizia, con tutti (quasi :), come credo parecchie persone possano testimoniare. Insomma non uso più la logica dell' "o con me o contro di me" che in passato mi ha procurato non pochi danni, e ne sono felice; però a vent'anni speravo in molto di più. Oggi mi sforzo di essere allegro senza speranze. Hai detto un prospero.
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