La tua conduzione di Galassia prima e di Robot poi come erano influenzate dalle tue idee politiche? Che so, privilegiavi racconti di autori di sinistra rispetto ad autori di destra o cose del genere?
Ma no. Sarebbe da scemi. Mai fatto niente del genere. A me piaceva e piace tuttora la fantascienza di un certo tipo, anzi di certi tipi, e ovviamente ho sempre privilegiato quella: mi risulterebbe per esempio molto difficile scegliere un'opera di hard sf anche se si svolgesse in un universo marxista! Naturalmente, è probabile che opere con componenti ideologiche affini alle mie mi attirino di più, come penso succeda a molti se non a tutti, ma non per questo ho preclusioni a priori. Su Robot ho pubblicato racconti e anche articoli coi quali non ero affatto d'accordo. Se mi andava di dirlo, lo scrivevo, il che era un mio preciso diritto, e morta lì
D'altro canto, nutro anche un enorme amore per il fantastico più irrazionale, quello che qualcuno definisce oscurantista e reazionario, e non me ne frega niente delle eventuali componenti ideologiche. E i libri "reazionari" che amo non sono pochi. Bisogna essere elastici, se no si è fottuti.
A questo proposito vorrei porti la domanda che è il più classico innesco di flame interminabili nei forum di fantascienza: ma, secondo te, Robert Heinlein è un autore di destra?
Penso in primo luogo che Heinlein sia uno scrittore coi fiocchi, uno di quelli che promettono divertimento e riescono a darlo praticamente sempre, a livelli più o meno alti. In gioventù mi ha sempre sollazzato, e si dà il caso che lo stia ritraducendo (in opere vecchiotte, degli anni 40 e 50) proprio in questi mesi, e ci godo ancora: sapeva inventare storie in un modo che è riuscito davvero a pochi
Politicamente, lo ritengo un conservatore molto attaccato a concetti come l'inevitabile trionfo del capitalismo, il patriottismo, la fragilità intrinseca delle istituzioni democratiche (in Anonima Stregoni c'è tutta una parte che si svolge nel parlamento di uno stato americano non specificato, e il succo è che i parlamentari sono una manica di imbroglioni intrallazzatori, anche se poi resta da vedere se sia il caso di dargli torto :), la necessità di una difesa a oltranza (il che ovviamente comprende anche l'offesa), eccetera. Certo non era un compagno, però non credo fosse nemmeno un camerata. Poi ha fatto le sue brave giravolte dialettiche e con un libro come Straniero in terra straniera è diventato il profeta degli hippie... Un maghetto ammirevole, anche se credo proprio di non condividere molte sue idee.
L'ambiente della fantascienza è sempre stato piuttosto piccolo e ciononostante piuttosto litigioso, con fazioni contrapposte, dall'epoca dei futuriani contro i rambelliani fino alla recente spaccatura fra fantasy e fantascienza. E spesso in queste rivalità la colorazione politica ha rivestito un ruolo importante. Cosa ne pensi?
Penso che sia vero. Spaccature politiche nette esistevano già nel primo fandom italiano, quello della seconda meta dei Sessanta, dal quale io sono partito. Venivano a sovrapporsi e incrociarsi alle rivalità tra diverse fazioni di autori/curatori e a quelle tra dilettanti e professionisti. Un marasma deleterio: abbiamo sempre fatto di tutto per darci addosso tra noi quattro gatti, e l'abbiamo pagata. E' ovvio che mi assumo le responsabilità che mi competono, come ho già dichiarato in pubblico più di una volta.
Oggi, per fortuna, la situazione è notevolmente migliorata, c'è stato un risanamento, come si può vedere ad esempio nelle occasioni di raduni sociali; ma per quanto tempo non siamo andati avanti a pestarci..
Mi è capitato, chiacchierando con Carlo Lucarelli e con altri esponenti del noir bolognese, di scoprire che loro agli inizi hanno fatto esattamente il contrario di noi: si sostenevano a vicenda; se qualcuno si piazzava da un buon editore cercava di portarci anche gli altri; e via dicendo. Guarda quanta strada ha fatto il noir italiano, e quanta, sino a tempi recentissimi, la fantascienza italiana. Certo i problemi non staranno tutti lì, ma è altrettanto certo che un comportamento più razionale, meno viscerale, non ci avrebbe fatto male. Siamo delle belle teste d'amianto.
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