La "trilogia ufologica"
...Già, lo spazio... l'infinito da cui vengono i dischi volanti...
...forse è nella mente di ciascuno di noi...
Sclavi e il disegnatore Bruno Brindisi sono gli autori di un trio di albi (numeri 61, 131 e 136) completamente dedicati al tema degli extraterrestri. In verità non è la prima volta che Dylan incontra entità aliene ma in questo breve ciclo vivrà un'esperienza che lo segnerà. Nel primo capitolo, intitolato Terrore dall'Infinito, Dylan è avvicinato da Whitley Davies, convinto di vedere dischi volanti e ometti verdi dovunque. Grazie all'aiuto dell'investigatore, l'uomo comincia a ricordare alcuni episodi della sua infanzia e risale il baratro della follia. L'origine di tutti i problemi mentali di Whitley è di natura terrestre ma l'episodio sonda per la prima volta l'elemento del rapimento da parti di alieni.
La coppia torna sull'argomento con Incontri ravvicinati (n. 112) che non fa parte della "trilogia" ma che, in effetti, ha tutte le caratteristiche per esserlo. Dylan questa volta cade vittima di oscuri rapimenti orditi da creature ultraterrene. Il suo corpo è sezionato e poi riunito nuovamente, i sogni sono registrati. Con l'aiuto di una vecchia conoscenza del pubblico "dylaniato", il geniale ed eccentrico scienziato Lord Wells, il nostro viene a conoscenza dello scopo delle creature aliene tramite la registrazione dei sogni.
Nell'episodio Quando cadono le stelle ritorna Whitley Davies e questa volta il fattore alieno esiste è una minaccia che il Governo inglese intende assolutamente occultare. L'uomo fornisce a Dylan un video dove si vede chiaramente un gruppo di miliari uccidere un alieno appena precipitato con la propria astronave. Un viaggio nel Sussex porterà l'investigatore a conoscere una strana mucca dal manto pezzato di stelle (si chiama, infatti, Starlet) e il suo strambo padrone. In perfetto stile X-Files Dylan s'infiltrerà grazie a un Generale stanco di mentire in un hangar segreto. Al suo interno troverà le prove che cercava.
L'episodio finale della "saga", dal titolo Lassù qualcuno ci chiama, è sicuramente, oltre il capitolo che chiude il cerchio sugli alieni, uno dei migliori albi mai pubblicati. Sclavi e Brindisi s'intendono alla perfezione e a soli quattro numeri dalla precedente storia ricreano le atmosfere e i paesaggi rurali dove gli alieni sono soliti fare le loro capatine. Co-protagonista è Humbert Coe, raffigurazione "dylaniata" di Umberto Eco, eminente linguista alla ricerca della "lingua madre" dalla quale, si dice, derivino tutte le lingue del mondo. Coe viene convocato in occasione di un messaggio piovuto dalle stelle e captato dallo Skyear, un gigantesco radioscopio costruito dal Governo inglese. Il messaggio, decifrato dal linguista in seguito a studi comparativi, indica a quanto pare una località nel Galles dal nome impronunciabile Llangwntffrwd. Contemporaneamente a questi eventi, Dylan arriva nella cittadina. Ingaggiato da Juliet Jones per indagare sulla scomparsa della figlioletta, il nostro fa la conoscenza di Coe con il quale stringe subito amicizia. Cosa nasconde Anam Fior, la collinetta che sovrasta il paese?
Probabilmente Sclavi ritornerà sul tema, forse ancora coadiuvato dall'ottimo Brindisi, per tessere nuove trame di carattere alieno. Queste quattro storie però, scritte con la solita perizia narrativa, dimostrano quanto l'argomento sia caro a Sclavi. Altri autori hanno approfondito il tema. Nell'episodio numero 149, L'alieno (scritto da Pasquale Ruju e disegnato da Ugolino Cossu), un'entità extraterrestre s'impossessa di un corpo umano riversando la conoscenza dell'universo nel suo fragile cervello. Avvisaglie "aliene" anche in uno dei primi albi della serie (l'episodio è Alfa e Omega, n. 9) scritto da Sclavi e illustrato da Corrado Roi. Qui il discorso è intimista e l'orrore è solo un pretesto per denunciare la scienza e i suoi sbagli.
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