Autore di fumetti d'autore: Tiziano Sclavi

E' nato a Broni, in provincia di Pavia, il 3 aprile 1953. Entra nel mondo dell'editoria per i giovani con una serie di articoli e racconti pubblicati sul Messaggero dei Ragazzi nel 1971. Due anni dopo approda, con lo pseudonimo di Francesco Argento, al Corriere dei Ragazzi con alcuni racconti gialli riproposti nel 1974 in un unico volume dall'editore Bietti. Nello stesso anno esordisce come sceneggiatore di fumetti per la serie Gli Aristocratici creata da Alfredo Castelli (apparsa sul Corriere dei Ragazzi). Per le edizioni del Formichiere pubblica quasi contemporaneamente il romanzo Film firmandolo regolarmente Tiziano Sclavi e un altro di breve lunghezza con lo pseudonimo che ha caratterizzato l'inizi della carriera. Collabora alla terza pagina di Stampa sera con racconti gialli e fantascientifici.

Nel 1975, prima di abbandonare lo pseudonimo, firma come Francesco Argento il romanzo horror Un giorno di sangue edito da Campironi. Nel 1976 è assunto dal Corriere dei Ragazzi come redattore a tempo pieno. Il suo genio s'intravede soprattutto sulla rubrica Sottosopra che cura personalmente all'interno del magazine. Ma il fumetto pare essere la meta predestinata dell'autore quando Alfredo Barberis, allora direttore della rivista, gli affida la serie poliziesca Altai e Jonson (disegni di Giorgio Cavazzano). Dopo la chiusura del Corriere dei Ragazzi, la serie, grazie ad un inaspettato successo, continua sulle pagine di storiche riviste come Mago e Orient Express. Nel frattempo continua una fitta rete di collaborazioni con tutti i periodici del Corriere della Sera, Amica e Salve inclusi. Ha tutte le caratteristiche del grande creatore di narrativa popolare e la sua voracità e costanza ne sono la prova. Il Corriere dei Ragazzi, prima di scomparire del tutto, diventa Corrier Boy, occupandosi esclusivamente di musica e Sclavi passa al Corriere dei Piccoli. Poliedrico e affascinato da ogni mezzo comunicativo, lo scrittore s'inventa autore televisivo firmando telequiz per Rai Uno o torna a interessarsi dei più piccoli con una serie di libretti educativi editi da Coccinella. Nel 1978 pubblica il romanzo di fantascienza Guerre terrestri per la Casa Editrice Rusconi. E' un anno importante questo perché segna l'incontro con Sergio Bonelli, figlio di Gian Luigi, creatore di Tex Willer.

Dal 1980 per le Case Editrici di Bonelli (Araldo, Daim Press e Cepim), Tiziano Sclavi idea o sceneggia alcuni episodi di Zagor, Ken Parker, Mister No e Kerry il Trapper. Il suo senso dell'avventura è straordinario e i lettori cominciano a riconoscere il suo stile. Nel 1984 affronta un'altra grande sfida accettando di dirigere la rivista Pilot, la sua idea di fumetto e narrativa in formato cartaceo. La rivista, oggi considerata il più autorevole e raffinato esempio di magazine d'autore mai realizzato, dura solo 15 numeri. Pilot chiude subito dopo Orient Express e gli spazi ideali per Tiziano Sclavi di comunicare cominciano a restringersi. Nel frattempo, in casa Bonelli nasce il progetto di una serie popolare ma realizzata da artisti autorevoli. L'attività di romanziere dell'autore non si ferma e nel 1985 esce Mostri edito da Camunia.

Nel 1986 il progetto fumetto d'autore entra nella sua fase cruciale. Sergio Bonelli si affida completamente all'estro e alla professionalità di Sclavi e commissiona la serie conferendogli piena libertà artistica. Coadiuvato dal direttore generale Decio Canzio, Sclavi, entusiasta dalla possibilità di dimostrare il proprio valore su una serie regolare, propone Dylan Dog. Il disegnatore e primo copertinista della serie, Claudio Villa, su consiglio dell'autore, va a vedere Another Country ed esce dal cinema con il disegno del volto di Rupert Everett. Dylan ha una faccia ora e Sclavi si occupa di costruirgli la personalità, la morale, lo sfondo, gli amici, gli amori. Nell'ottobre del 1986, tra le pagine di Repubblica, fa capolino la mano di uno zombie che emerge da una tomba. L'immagine è sovrastata dallo slogan "Da quanto tempo non leggi fumetti? Forse è il momento di ricominciare. Dylan Dog. Fumetto d'autore, fumetto d'orrore." Come scrive Stefano Di Martino sul volume Tutti gli incubi di Dylan Dog edito da Mondatori, la pubblicità della serie è una provocazione perché appare su un quotidiano, luogo solitamente avulso dalle manovre fumettistiche, segno della volontà di reclutare un nuovo e variopinto ventaglio di lettori. Dopo un periodo in sordina che dura lo spazio di 3 numeri, Dylan Dog comincia la sua ascesa all'Olimpo dei fumetti italiani. In poco tempo la serie è sulla bocca di tutti e il personaggio, reso eccezionalmente reale e autentico da Sclavi, varca i confini del fumetto e si conferma simbolo riconoscibile di una generazione moderna e vivace. L'orrore è un pretesto per svelare le angosce di una società votata al consumismo, all'indifferenza totale, al terrore del diverso, alla paura di perdere se stessi e la propria dimensione. Braccio destro di Sclavi è lo sceneggiatore Claudio Chiaverotti (che avremo modo di approfondire sulla puntata di Fantasia&Nuvole dedicata a Brandon). Le tematiche della serie svariano con intelligenza dalla guerra ai piccoli drammi quotidiani, dalla Londra tinta di noir alla campagna gallese densa di mistero, fra castelli infestati, cimiteri sconsacrati, creature partorite dal sogno o in laboratorio, amori disperati, dimensioni parallele. E sempre con un linguaggio chiaro e diretto, infarcito di citazioni cinematografiche e letterarie o cadenzato dalle ballate di uno Sclavi ormai maestro della paura.

La serie s'impone praticamente subito. La freschezza della narrazione unita al fascino carismatico del protagonista favorisce lo strepitoso successo del fumetto. Ben presto i primi albi diventano di difficile reperibilità e la Casa Editrice decide di varare, parallelamente all'inedito, la ristampa dell'intera serie. Una seconda ristampa seguirà a breve, mentre annualmente esce uno special. Ma la fame dei lettori è insaziabile. Le richieste di nuove storie dell'indagatore dell'incubo spingono la realizzazione di un albo gigante e di un'altra serie in costina rigida (il Superbook). L'interesse attorno il personaggio è forte e travalica i limiti di carta. Il mensile Max gli dedica una copertina e la Simulmondo mette in cantiere una serie di videogiochi ispirati alla serie.

Oggi, dopo oltre quindici anni di pubblicazione, la forza del personaggio non si è ancora minimamente affievolita.