Nella collana "I Quaderni" dell'editrice Gazebo è uscito il volumetto di Luigi Picchi A un uomo del futuro. La poesia di Inìsero Cremaschi (pagg. 61, lire 18000). Picchi, che è insegnante, traduttore e poeta, traccia in una sessantina di pagine un approfondito ritratto di un Cremaschi purtroppo poco noto. Il suo nome infatti ricorre soprattutto per alcuni romanzi che ebbero vasta risonanza a partire degli anni Sessanta, e nei quali l'autore prendeva di mira le nevrosi o l'oppressione delle gerarchie di fabbrica nella Milano degli anni ruggenti del boom economico italiano (Pagato per tacere, A scopo di lucro, Cuoio nero, e vari altri) nonché per la sua attività di giornalista e autore di originali televisivi, e per la sua intensa fondamentale attività a vari livelli in ambito fantascientifico. Ma pochi forse ricordano o sanno che Cremaschi esordì con raccolte di poesie (L'annuncio, 1956; Cento cavalli grigi, 1958; Il giudizio, 1959). Come evidenzia Picchi, il Cremaschi poeta aveva già in sé le tematiche che lo avrebbero reso famoso, tanto che egli dichiara di se stesso: "Non ho mai scritto una riga, di poesia o di narrativa, che non fosse ispirata alla completa adesione alle vicende generali. Ogni mia pagina riflette il preciso momento storico in cui è nata..." Inevitabile, quindi, che il poeta divenisse poi scrittore d'impegno, e che dal maistream poi seguisse il salto in una fantascienza tutta "italiana" (di cui Cremaschi è stato uno dei precursori), ricca di mordente e - per così dire - calata nel reale anche nei suoi momenti più fantasiosi.

Ma perché, si chiederà il lettore, parlare qui di un poeta, sia pure a suo tempo fanta-scrittore e curatore di antologie fantastiche? Semplice: perché A un uomo del futuro contiene anche alcune poesie inedite, delle quali "almeno" una dovrebbe intrigare i lettori di fantascienza. E' quella che dà il titolo all'opera. La trascriviamo integralmente qui di seguito, e Inìsero Cremaschi si dice ben lieto di riapparire così sulle pagine di fantascienza.com (per chi voglia approfondire, segnaliamo un suo racconto "storico", Il quinto punto cardinale, presentato su Delos n. 65 dell'aprile 2001). (Vittorio Catani)

A un uomo del futuro

Sogno per te una mareggiata di pensieri

e un purissimo logos di emozioni necessarie.

Sogno un affresco in chiari contrappunti

dove la tua immagine, curiosa e diversa,

stampi la matrice di un amore indelebile.

Sogno per te, materialista sapiente,

una goccia musicale che giustamente muova

in ogni direzione il tuo destino.

Mentre oggi, simile a un leone edenico

chiuso per sbaglio in un cortile di caserma,

in duri graffiti io scrivo la storia

di un uomo emerso dal gelo dei millenni.

Parlo di un uomo defraudato di sogni,

influenzabile, fermo sul ciglio del Cosmo

non più in attesa della buona novella.

Uomo di casa nostra, nemmeno vizioso,

soltanto inquieto, comune e vulnerabile.

(Inisero Cremaschi - Aprile 1961)