Ballard in Italia

C'è una notizia buona e una cattiva. La notizia buona è che Ballard è giunto in Italia abbastanza presto, per l'esattezza nel 1962 con Vento dal Nulla (Wind from Nowhere¸ Urania 288, Arnoldo Mondadori Editore, Milano) e che la sua diffusione è stata tutto sommato completa, tra l'altro Ballard era un autore molto amato da Fruttero e Lucentini, che durante la loro conduzione di Urania stamparono gran parte delle sue opere. La cattiva è che per molto materiale bisogna purtroppo fare riferimento al mercato del collezionismo perché o non è stato ristampato, oppure lo è stato presso piccoli editori e non in tempi recentissimi. E' una situazione quasi ridicola, malgrado alcuni dei primissimi racconti di La Mostra delle Atrocità, siano stati stampati quasi in diretta sulle pagine della rivista purtroppo dimenticata Gamma, bisognerà aspettare sino al 1990 per poter leggere in lingua italiana l'antologia e alla stessa data bisogna arrivare per Crash, entrambe editi da Rizzoli. Ma dopo questa data i due volumi vengono stampati ben tre volte presso diversi editori arrivando a toccare quasi un record nel campo delle ristampe e delle nuove edizioni. Anche altri romanzi, pensiamo a quelli del ciclo catastrofico, sono stati ristampati, ma presso editori di non larghissima distribuzione, pensiamo a Baldini & Castoldi o Edizioni Anabasi. Lo stesso non avviene per i racconti, abbiamo qualche ristampa disseminata qua e là, per lo più in altre antologie o in storie della fantascienza, per molta della produzione di Ballard, ma soprattutto per avere qualcosa di un po' organico bisogna purtroppo fare riferimento ai vecchi numeri di Urania, ormai vicini allo stato della trasformazione in polvere; se si volesse leggere I Segreti di Vermilion Sands, bisognerebbe ancora fare riferimento all'edizione di Fanucci del 1976. Volontariamente o inconsciamente, sembra quasi che l'editoria tenti di passare sotto silenzio la componente più fantascientifica di Ballard, privilegiando i romanzi in cui l'atmosfera si fa più rarefatta e meno facilmente classificabile.