
La grande differenza è che la Buitoni-Perugina puntò sulla fantascienza per accaparrarsi un pubblico di giovani consumatori di dolciumi, segno evidente che la sf era considerata un fattore trainante, e leviamoci il cappello di fronte a tanta classe. Dai. Si partiva dalla modesta confezione di caramelle da 50 lire (un punto) per arrivare alla lussuosa barra di cioccolato da 200 lire (quattro punti), con vari gradi intermedi. So che queste cifre oggi fanno ridere, e poi stiamo per entrare nell'euro, figuriamoci; ma io ricordo ancora i giorni in cui comperavo un cono gelato con 5 lire, e un cono da 20 lire era considerato de luxe... Se c'è chi vuole spanciarsi dalle risate, prego, ma prima o poi capita a tutti. Inevitabile.
Qual era il mio grave problema? Il fatto di vivere a Morfasso, il paesello eccetera eccetera. Ne ho parlato troppe volte per ripetermi. Dato che l'iscrizione al club non costava niente, francobollo a parte, avevo fatto diventare Arditi dello Spazio praticamente tutti i pargoli locali; e io, essendo il figlio del segretario comunale, ero l'inevitabile capoccia (mio fratello, più giovane di me, era il vice). Però a Morfasso le caramelle e il cioccolato di Astrotau non si trovavano! Non erano in vendita! Tragedia. E io come faccio a passare di grado? Come mi procuro i regali? Be', sono sempre stato un tipino dotato d'iniziativa. Prendo carta e penna (biro, credo) e scrivo al fatidico indirizzo di Milano (via Torino 51): "Caro Astrotau, non posso comperare le tue fulgide caramelle..."
Così, un pomeriggio, mentre me ne sto a giocare per i fatti miei, mi arriva un altro Ardito dello Spazio a dirmi che mio padre mi vuole vedere IMMEDIATAMENTE! al bar di Michino. Questo Michino era un tipo simpaticissimo, somigliava molto a Fred Buscaglione, e aveva il bar più alla moda di Morfasso. Corro giù con un certo qual turbamento e scopro l'accaduto: da Milano si era avventurato sin lì un uomo di Astrotau, che per la verità aveva un'aria molto normale, molto tranquilla e poco fantascientifica, e del resto era solo un commesso viaggiatore della Buitoni-Perugina, no? Incredibile a dirsi, la mia letterina infantile aveva prodotto cotanto effetto. Mio padre mi diede all'inizio una notevole lavata di testa, anche se in definitiva io proprio non capivo cosa avessi fatto di male; Michino, più comprensivo, mi chiese rassicurazioni, e io gli garantii che tutta l'infanzia indigena avrebbe comperato gli straordinari dolciumi di Astrotau, onde accumulare punti & guadagnare incredibili regali; e insomma, andò a finire che si calmarono tutti e la Buitoni-Perugina concluse il suo affare, e da allora caramelle e cioccolato di Astrotau furono sempre in vendita in quel bar, e ragazzi se ne abbiamo mangiati! Tutti noi, tutti i bambini di Morfasso, accumulavamo le 5 e le 10 lire per arrivare alle 50 o ai multipli, e tesaurizzare a fini di regalie. Che sensazione bellissima, impagabile, a ripensarci adesso. Cose che non si possono nemmeno immaginare. Cose fantascientifiche. Del primitivo, ma quanto godereccio, universo parallelo nel quale ho vissuto i miei anni giovanili.
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