La Fanucci prosegue la pubblicazione di tutte le opere del grande scrittore Philip K. Dick e ora il romanzo L’androide Abramo Lincoln arricchisce la collana a lui interamente dedicata portando a 24 i volumi pubblicati.
Questo romanzo, scritto nel 1962, è una delle opere più interessanti e mature di Dick e pur descrivendo un futuro del 1982 con le possibili novità parla dei problemi e le ansie degli americani del suo tempo.
Il volume è arricchito da una introduzione di Carlo Pagetti e da un saggio inedito proprio dell’autore.
Louis Rosen e i suoi soci vendono persone. O, per meglio dire, "simulacri", esseri umani sintetici, veri e propri cloni di personaggi storici come Abramo Lincoln, il presidente degli Stati Uniti più amato e più profondamente segnato da conflitti interiori, e Edwin M. Stanton, il suo ministro della Guerra.
L'unico compratore che si presenta loro, però, è un avido multimilionario i cui progetti di utilizzo dei simulacri potrebbero portare a Louis dei seri problemi con la legge. La situazione, inoltre, è complicata dal fatto che qualcuno - o qualcosa - come l'ex presidente potrebbe non avere alcuna intenzione di essere venduto.
I due simulacri risultano infatti ostinati e interiormente complessi proprio come coloro di cui sono le perfette repliche. Impossibili da gestire, a volte più umani di chi li ha costruiti, diventano le variabili impazzite che vanno a scardinare l'equilibrio già precario delle vite dei protagonisti.
L’androide Abramo Lincoln di Philip K. Dick (We Can Build You, 1972), traduzione di Gianni Montanari, Fanucci Editore, collana Collezione Immaginario Philip K. Dick, pag. 297, euro 14,00.
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