Una raccolta di racconti scritti da donne non rappresenta certo una novità per la fantascienza italiana, alcune antologie con racconti creati esclusivamente da donne sono già state pubblicate da oltre un quarto di secolo, che a ben vedere è un periodo molto lungo.
Ma la particolarità in questo caso sta nel fatto che le autrici sono tutte italiane, per cui si può parlare a ragion veduta di prima volta, e credo si possa dire "buona la prima", visto il risultato.
Donne al futuro è infatti un'antologia piena di bei racconti, scritti su temi diversi tra loro, ma con un elevato livello qualitativo.
Una brevissima ma interessante nota biografica precede ogni racconto, fornendo i dati essenziali delle autrici.
Ecco una breve panoramica dei racconti raccolti nell'antologia:
Il principio di Dio (Nicoletta Vallorani)
Il racconto di apertura, decisamente insolito e con un retrogusto amaro che lo rende ancora più intrigante, ambientato in un mondo colonizzato da donne in fuga dalla Terra.
Una storia che racconta come non sia sufficiente costruire una società ideale per eliminare la cattiveria dall'animo umano, e che il fanatismo può corrompere chiunque, non importa quanto buone siano le sue intenzioni.
La sesta luna (Maria Grazia Carini Lipos)
Un lungo racconto in forma epistolare, la storia del contatto tra due civiltà nate da un medesimo ceppo, una regredita a uno stadio primitivo, l'altra ancora padrona della tecnologia e capace di volare tra le stelle.
Un incontro che forse non poteva riuscire, e che alla fine porterà incomprensione e scontro.
Natale a Isola Nove (Mariangela Cerrino)
Dalle stelle lontane si torna nei pressi della Terra, su un gigantesco habitat orbitale dove l'ecologia e il clima, ma non solo, sono attentamente controllati e programmati.
Una crisi porterà un uomo e la sua famiglia a dover scegliere tra due tipi di vita molto diversi tra loro, una scelta dolorosa ma necessaria.
Incontro (Egle Rizzo)
La Terra riceve una visita da una razza aliena, apparentemente desiderosa di aiutare i terrestri.
Ma non è detto che i terrestri desiderino essere aiutati, e forse provarci potrebbe presentare qualche pericolo, in fondo siamo una razza terribilmente opportunista.
I custodi del passato (Elisabetta Vernier)
Dopo la Grande Guerra Elettromagnetica l'umanità, che era stata sull'orlo dell'estinzione, ha ricostruito la civiltà.
In questo mondo del futuro qualcuno sta recuperando i capolavori artistici del passato che si pensavano persi per sempre, quale mistero si nasconde dietro la società che riesce in imprese tanto difficili?
Le brioches sognano pecore ripiene? (Selene Verri)
Immagino che non ci sia bisogno di specificare che il racconto appartiene alla rara specie della fantascienza umoristica, vero?
Anche in questo caso una razza aliena arriva sulla Terra con l'intento di salvare l'umanità, e l'eroico extratterestre riesce nell'intento, ma a prezzo della propria vita.
Certo che come travestimento poteva scegliere qualcosa di più sicuro, in fondo se l'è proprio cercata!
Il meglio del passato (Gloria Barbieri)
Un luogo misterioso, con un nome che il protagonista di questa storia cupa non riesce a ricordare, anche se poco a poco in lui si fa strada la consapevolezza che in quel posto è accaduto qualcosa di terribile.
Anche se tutti i suoi amici sembrano felici e a loro agio poco a poco la verità verrà a galla, in tutto il suo orrore.
Merce fresca (Milena Debenedetti)
Jorde lo sapeva, che non avrebbe dovuto prendere a bordo una donna, ma i regolamenti della Compagnia lo obbligavano, così aveva dovuto acconsentire.
Non avrebbe mai potuto immaginare che quello sarebbe stato il viaggio più avventuroso della sua carriera di trasportatore spaziale.
Io ti amo (Alda Teodorani)
Parlare con persone mai conosciute per mezzo del computer può essere divertente, ma non si può mai sapere cosa ci sia veramente dall'altra parte del monitor.
Un racconto breve ma intenso, degna chiusura di questa antologia.
Non c'è che dire, le ragazze ci sanno fare, dieci racconti diversi tra loro, accomunati solo dal piacere della lettura, perfetta dimostrazione che le scrittrici di fantascienza non hanno nulla da invidiare ai loro colleghi maschi.
Ma questo lo sapevamo già, e da molto tempo, Donne al futuro è solo una piacevole conferma.
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