In una stagione cinematografica avara di grandi sorprese, The Exorcism of Emily Rose è un film decisamente molto interessante e inaspettato dal punto di vista della sua qualità.
Sfavorito sulla carta dai possibili paragoni con il capolavoro di William Friedkin, The Exorcism of Emily Rose non sfrutta eccessivamente il suo essere liberamente ispirato ad una storia 'vera', mentre, invece, punta a creare qualcosa di non nuovo, ma - paradossalmente - decisamente originale. Il regista e lo sceneggiatore, sembrano, infatti, non volere insistere sull'elemento pietistico o sensazionale della storia vera (ammesso che le cose siano andate veramente così...), ma ne prendono spunto per dare vita ad un film che sia - al tempo stesso - di intrattenimento e che obblighi lo spettatore a riflettere.
Interpretato da una straordinaria Laura Linney The Exorcism of Emily Rose è, infatti, una contaminazione intelligente tra generi differenti. Da un lato è un horror molto classico aiutato da un'ottima regia e da atmosfere spaventose, mentre dall'altro è un legal thriller sui generis dove l'imputato non è tanto il prete accusato di avere lasciato morire una sua fedele durante un esorcismo, quanto - piuttosto - il diavolo in persona e nelle sue emanazioni. Privo del retaggio di tutti gli orpelli hollywoodiani splatter e buonisti, The Exorcism of Emily Rose è una pellicola estremamente asciutta e - perfino - severa in certi momenti che sembra ereditare il testimone di grandi film sul rapporto tra religione e scienza come - ad esempio - E l'uomo creò Satana (1960) con Spencer Tracy. Sul banco degli imputati ci sono non tanto la fede, quanto - piuttosto - il diritto e il dovere di dubitare dinanzi ad eventi apparentemente inspiegabili. In questo senso l'interpretazione di Laura Linney è davvero convincente: un avvocato intelligente e determinato tanto cinico quanto disincantato, che - pian piano - si accorge progressivamente delle anomalie riscontrate nel caso su cui sta lavorando. Qualcosa non va come pensava potesse andare e le cose stanno in maniera sensibilmente differente da come se le aspettava. A questo punto questa causa non è come tutte le altre: è un processo che cambierà per sempre la sua vita prima dal punto di vista umano, e - in seguito - professionale.
Se in film come Il padrino i testimoni sono fatti fuori dalla Mafia, in questa pellicola è il diavolo a eliminare i suoi possibili nemici. Perché? Perché il potere mediatico della storia di Emily Rose potrebbe avere grande rilevanza nella fede delle altre persone. Il giudizio degli uomini determinerà - in un modo o nell'altro - una svolta nel rapporto con il Trascendente. In un certo senso questo film è la storia di un martirio in senso cristiano: martire - in greco - significa 'testimone'. Emily Rose è la testimone dell'esistenza del Maligno. Così gli altri potranno credere a patto che la giuria per prima possa esprimere un giudizio sulla storia apparentemente incredibile che si è sentita raccontare.
Un intreccio interessante e tutt'altro che banale o forzato. Un film ispirato da un senso di compassione piuttosto che di pietà strutturato su un'ottima sceneggiatura con parole equilibrate che sembrano provenire da fonti di grande saggezza e razionalità. The Exorcism of Emily Rose potrebbe essere considerato addirittura un insolito film di fantascienza, perché se questo genere cinematografico è in grado di porre domande forti riguardo lo sviluppo della razionalità e della Cultura, anche questa pellicola in maniera spettacolare e con uno stile da intrattenimento offre spunti per riflessioni estremamente importanti sotto il profilo umano e filosofico fino ad un finale - decisamente - a sorpresa e molto 'umano' nel senso migliore del termine.
Una scelta narrativa che trascende la storia in quanto tale e colloca questa pellicola su un livello più altro. Poco importa, quindi, che questo film sia ispirato alla storia della ragazza tedesca Anneliese Michael morta a metà degli anni Settanta in una situazione analoga. The Exorcism of Emily Rose è un film estremamente intelligente per il suo essere una contaminazione di suggestioni e idee differenti che fanno appello a fede e razionalità sotto la spinta di forti scosse di adrenalina.
In più - dal punto di vista cinematografico - la pellicola si giova della presenza di un ottimo cast dove la recitazione di tutti i comprimari è dominata da una grande ambiguità. Notevolissima l'interpretazione di Tom Wilkinson nei panni del sacerdote che rischia l'ergastolo, così come quella di Jennifer Carpenter, figlia del più famoso John, nel ruolo della vittima del Diavolo.
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