Quella promessa dalla Nasa non sarà la più emozionante delle esperienze di viaggio, ma in attesa che forme più avveniristiche e conformi ai nostri sogni di avventura vengano passate al vaglio offre comunque la possibilità di mandare una piccola parte di sé ai confini del sistema solare. La sonda New Horizons partirà nel prossimo febbraio in direzione di Plutone: la sua missione sarà l’esplorazione dei cosiddetti “nani ghiacciati” quei corpi protoplanetari concentrati nella Cintura di Kuiper di cui Plutone rappresenta appunto (almeno storicamente) l’elemento più illustre. I “nani ghiacciati”, nella tassonomia astronomica, rappresentano la più piccola classe planetaria dopo i giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) e i pianeti rocciosi interni (Mercurio, Venere, Terra e Marte). Oltre a Plutone vantano numerosissimi esponenti, quasi tutti scoperti di recente come Sedna, Quaoar e il “neoarrivato” 2003 UB313, che distante 97 unità astronomiche dal Sole (vale a dire circa due volte e mezzo la distanza di Plutone) sarebbe anche considerevolmente più grande del suo più celebre vicino.

Se delle altre classi possediamo ormai una conoscenza sufficientemente approfondita grazie al gran numero di missioni spaziali che hanno avuto per obiettivo Venere, Mercurio, Marte, Giove o Saturno, lo studio dei “nani ghiacciati” è ancora in fase embrionale. La missione New Horizons si propone di dissipare i numerosi misteri che circondano questi oggetti, la cui osservazione è resa difficoltosa dall’enorme distanza che li separa da noi e dalle loro dimensioni ridotte. Cliccando sul link sottostante, potrete prendere parte anche voi, almeno virtualmente, alla sua missione. Così, forse, la sonda potrà sentirsi un po’ meno sola nelle tenebre che regnano sovrane alle frontiere del sistema solare.