A Osaka, in Giappone, si sta svolgendo (dal 13 al 19 luglio) la RoboCup 2005, i campionati mondiali dei robot; suddivisi in categorie e specialità, essi dovranno dar prova di destrezza giocando a calcio (in un campo di 4 per 5,5 metri), oppure mentre operano in condizioni di soccorso, danzano o sono impegnati in opere educative per giovani studenti.
La manifestazione esiste dal 2000 ed è un valido banco di prova per testare lo stato dell'arte nelle ricerche relative alla robotica e all'intelligenza artificiale; infatti, tranne che per alcuni casi, non è previsto l'intervento umano. Ciò significa, ad e sempio, che in una partita di calcio non sarà permesso l'intervento esterno se non per la categoria “Humanoid”. Esistono, difatti, anche altre categorie, come “Small Size”, “Middle Size” e “4 Legged Size”, che identificano il coinvolgimento di robot di “pi ccole”, “medie”, “posizione a 4 zampe”.
Numerosi nomi nel comitato organizzatore, tra i quali un italiano, un iraniano, molti tedeschi e giapponesi e un solo USA; personaggi di università e politecnici la fanno da padrone e certo fa piacere sapere che anche il Politecnico di Milano è parte di qu est'affascinante avventura.
Sarebbe davvero auspicabile regalare un bliglietto a Deckard; in fondo, se l'è ampiamente meritato. Sul campo...
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