“Dal 1952 la macchina del tempo non si è mai fermata”. Questa frase già da tempo campeggia in una delle ultime pagine dei numeri della collana Urania. Per gli Uraniofili, i lettori di Urania, non è una novità e probabilmente non ci fanno neanche più caso, ma rivolgendosi soprattutto ai neofiti o a chi magari si accosta per la prima volta alla collana, ne sintetizza sicuramente la storia ed il lungo viaggio che l’ha vista protagonista della fantascienza nel nostro paese dal lontano 1952, anno in cui usciva il primo numero della collana con il romanzo Le sabbie di Marte di Arthur C. Clarke. Non sono mancate le polemiche, così come questa affermazione potrebbe non essere condivisa da tutti, ma sicuramente da quella data la storia di Urania è stata per molti aspetti la storia della fantascienza in Italia.
Questo mese Urania “festeggia” un nuovo record. Esce infatti con il titolo Tutta un’altra cosa, tratto dall’omonimo racconto di Carlo Fruttero, il numero 1500 della collana che se da un lato ne sottolinea la longevità dall’altro vuole anche e soprattutto rappresentare un omaggio ai curatori che nel tempo hanno contribuito alla “natura eccezionale di questo record”.
Val la pena di ricordare che periodicamente la collana ha anche scandito nel tempo i momenti più significativi del suo lungo viaggio con la pubblicazione di numeri speciali.
Qualcuno ricorderà magari il numero 100, uscito nell’ottobre del 1955 con il romanzo Il titano dei cieli di Yves Dermèze o il numero 500 con l’antologia di Robert Sheckley Ma che pianeta mi hai fatto del 1968 o ancora il numero 1000 con L’orlo della Fondazione di Isaac Asimov nel giugno del 1985.
Diviso idealmente in due parti il numero 1500 ci presenta nella prima un ottimo romanzo breve di John Kessel, Storie da uomini (Stories For Men), vincitore del premio James Tiptree 2002. La seconda parte è interamente dedicata, come accennato, ai curatori della collana. Non si tratta interamente di materiale inedito a dire il vero, eccetto il Lago d’inferno di Giuseppe Lippi, ma come forse inevitabile e/o per precise scelte, si è voluto regalare ai lettori un viaggio attraverso una serie di racconti dei curatori della collana. I lettori così apprezzeranno sicuramente Il ranch di Cranwell di Giorgio Monicelli, Dalle due alle tre e mezzo, Domenica alla frontiera e Un modo c’è sempre di Franco Lucentini. Inoltre L’affare Hergoz e il già citato Tutta un’altra cosa di Carlo Fruttero, Carne di Stato di Gianni Montanari e in chiusura l’inedito Lago d’inferno di Giuseppe Lippi. Chiude il numero il consueto spazio d’appendice con editoriali e rubriche per l’occasione arricchito di alcune novità.
Questo numero 1500 vuole rappresentare, come cita l’editoriale introduttivo, un “invito ad un banchetto letterario” e non solo per i contenuti dell’antologia, ottime scelte secondo un punto di vista personale, ma anche in relazione ai numerosi progetti in cantiere per le prossime uscite. Tante sono le novità previste. Non ultima la rinascita della tanto discussa, nei tempi andati, rubrica il Marziano in cattedra.
Ad affiancare il numero questo mese in edicola Urania presenta anche Millemondi estate 2005, una antologia dal titolo Scorciatoie nello spazio tempo (Year’s Best SF 7) a cura di David G. Hartwell con racconti di B. W. Aldiss, S. Baxter, G. Benford, N. Kress ed altri. E ancora è prevista l’uscita della seconda parte, per la collana Urania collezione, La pattuglia del tempo di Poul Anderson.
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