Il tema dei cambiamenti climatici è da sempre un argomento classico della fantascienza, numerosi autori hanno immaginato catastrofi causate da nuove ere glaciali o da innalzamenti della temperatura che rendono difficile, se non impossibile, la vita sulla Terra.
Negli ultimi anni l’effetto serra, il progressivo riscaldamento del pianeta dovuto alla presenza di gas, principalmente l’anidride carbonica e il metano, che trattengono i raggi solari intrappolandoli nell’atmosfera, ha fornito lo spunto per altre opere dove il clima cambia minacciando la civiltà umana, se non addirittura l’esistenza stessa dell’umanità.
Con Stato di paura anche Michael Crichton si è cimentato con questo tema, scrivendo un romanzo basato su una tesi che ha suscitato molte polemiche.
La vicenda narra la storia del miliardario George Morton, generoso sostenitore della causa ecologista e finanziatore di un gruppo ecologista denominato NERF (National Environmental Resource Found), e di un suo collaboratore, l’avvocato Peter Evans.
Dopo la scomparsa del facoltoso filantropo, e il ritrovamento dei resti della sua Ferrari, Evans inizia a indagare sulle attività del NERF, che sospetta essere non del tutto chiare.
Nella sua ricerca Evans sarà affiancato dall’assistente personale di Morton, Sarah Jones, e da Jennifer Haynes, consulente per una delle cause intentate dal NERF a favore dell’isola di Vanuatu, destinata a scomparire tra le onde a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Le due donne (naturalmente bellissime) e il brillante avvocato iniziano una lunga ricerca che li porterà nei quattro angoli della Terra, sulle tracce di un pericoloso gruppo di ecoterroristi. A poco a poco un preciso disegno criminale si va delineando, e alla fine si riuscirà a sollevare il velo di menzogna che nasconde la sconcertante verità.
La posizione sostenuta da Crichton in questo romanzo è che i cambiamenti climatici provocati dall’effetto serra sono irrilevanti, se non inesistenti, e allo scopo di dimostrarla lo scrittore ha inserito nel libro diverse note a margine e una corposa sezione scientifica in appendice, completata da una ricca (ma incompleta) bibliografia e dal suo parere personale sulla questione.
In definitiva questo libro sostiene l’idea che l’effetto serra sia solo una gigantesca mistificazione messa in atto dai governi e volta allo scopo di mantenere uno stato di paura, da cui il titolo del libro, che permetta di poter gestire meglio il proprio potere.
Spesso chi vuole sostenere una tesi si preoccupa più della tesi stessa e cura poco l’opera in se stessa, sfortunatamente anche in questo caso il risultato è deludente, forse qualcuno si sarà lasciato convincere dalle idee contenute in Stato di paura, ma il romanzo in se risulta essere molto inferiore alle aspettative.
Sebbene sorretto da un grande mestiere, che in certi punti (purtroppo rari e brevi) riesce a rendere piacevole la lettura, Crichton non è riuscito a creare una trama complessa, lo stile è lontano anni luce da quello dei suoi capolavori, i personaggi non sono credibili, e il finale è sbrigativo e irritante.
C’è da augurarsi che la sua prossima opera ritorni ai livelli di opere come Andromeda e Congo, rimaste nel cuore di molti lettori.Michael Crichton è nato a Chicago nel 1942, laureato in medicina è uno scrittore di straordinario successo, molte sue opere sono state veri e propri best seller da cui spesso Hollywood ha ricavato film altrettanto fortunati. Tra i libri ricordiamo Andromeda (1969), Congo (1981), Sfera (1987) e Jurassic Park (1990). È anche il creatore della serie televisiva di grande successo E.R. Medici in prima linea e regista di film come Il mondo dei robot (1973) con Yul Brynner, Coma profondo (1978) e Runaway (1984).
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