Un uomo senza memoria, alle prese con un problema non da poco: scoprire la propria personalità. Uno scenario futuristico che miscela con esiti magistrali le suggestioni della space opera con ambientazioni genuinamente cyberpunk. Una potenza visiva che ci trasporta di peso nel centro dell'azione, nei panni e negli innesti di Sarihan, l'uomo a caccia di se stesso. Non è un romanzo americano di prossima importazione e nemmeno un kolossal fantascientifico per la prossima stagione cinematografica: è Ego Sum, un fumetto che, per di più, porta la firma di un autore italiano. Simone Bianchi, lucchese classe 1972, è il disegnatore italiano del momento.
Dopo essere stato scelto dalla DC Comics (casa editrice, tra gli altri, di Batman e Superman) per disegnare Shinink Knight, una nuova miniserie creata da Grant Morrison (New X-Men, The Filth) nell'ambito del filone di Seven Soldiers, riscontrando già alla prima uscita il plauso della critica, Simone è stato recentemente il vero trionfatore del XXVIII Salone Internazionale dei Comics di Roma Cartoon 2005, dove si è aggiudicato l'ambito Premio Yellow Kid come migliore autore.
La trilogia di Ego Sum rappresenta il vertice artistico della carriera di questo poliedrico autore di casa nostra, caratterizzata da una produzione rarefatta ma di altissima qualità. Al debutto sul finire dell'anno scorso con il primo volume, A caccia di sé, con il quale Vittorio Pavesio Productions ha deciso di inaugurare la sua filiale francese, la Pavesio Editions, raggiunge ora il secondo capitolo, dal titolo L'Ordine Ancestrale. Dopo essersi scoperto solo e abbandonato a se stesso ed essere fuggito dall'istituito psichiatrico in cui era stato rinchiuso, Sarihan prosegue la sua personale ricerca della propria identità. Sulle orme dell'unica donna che sembra saper rispondere alle sue domande, approda su Takarus, una stazione orbitale nelle mani di una organizzazione religiosa, l'Ordine Ancestrale. E qui scoprirà di non essere che una pedina nell'ormai secolare guerra senza quartiere che vede l'Ordine contrapposto alla compagnia, una oscura organizzazione criminale che estende i suoi tentacoli in ogni angolo della galassia.
Le suggestioni kubrickiane di 2001: Odissea nello Spazio, l'arte dei maestri del fumetto d'Oltralpe Enki Bilal e Möbius e il respiro cosmico-millenaristico della Casta dei Meta-Baroni di Alejandro Jodorowski e Juan Gimenez si fondono in questo evocativo affresco dell'uomo (post)moderno, tracciato attraverso gli schemi ormai classici forniti dalla fantascienza. Che si ripropone come strumento ideale per indagare l'animo umano e le sue pulsioni.
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