Non è lo scenario ormai abusato di un racconto cyberpunk e nemmeno la riedizione di un classico del genere come Wargames, il film di John Badham che nel 1983 profetizzava i rischi della sicurezza informatica delle superpotenze, inscenando una falla nel sistema che metteva un giovane hacker impersonato da Matthew Broderick (anche se forse, viste le circostanze, sarebbe più adeguato parlare di smanettone o al più di otaku, come vengono definiti in Giappone i ragazzi dell'underground cibernetico e non) in condizione di scatenare un olocausto nucleare.

E il fatto si tinge di toni ancora più cupi dato il recente smascheramento degli omissis del rapporto USA sulla tragica morte dell'agente italiano Nicola Calipari, smascheramento avvenuto attraverso una semplice operazione di copia e incolla compiuta da Gianluca Neri, responsabile del blog Macchianera che da molta informazione italiana è stato inizialmente scambiato per hacker. Ma sorvogliamo sulle capacità di discernimento degli addetti all'informazione del Bel Paese perché la notizia, questa volta, avrebbe autenticamente del clamoroso. In questo caso non si tratta infatti della disattenzione di un ufficiale, ma di una vera e propria dimostrazione di vulnerabilità del sistema di sicurezza della più potente macchina da guerra del pianeta.

Un hacker europeo sarebbe penetrato nella rete informatica Cisco Systems raccogliendo informazioni segrete alquanto delicate. Disponendo di queste istruzioni, in larga parte orientate alla programmazione dei server che controllano il flusso di dati di Internet, il pirata informatico avrebbe compiuto nel corso di un anno una lunga serie di scorribande elettroniche, ripetendo la violazione di migliaia di sistemi di computer, compresi quelli di basi militari Usa, della Nasa e di laboratori di ricerca. Usando il software 'cavallo di Troia' è riuscito per mesi a rubare una quantità notevole di password ottenendo accesso a numerosi siti americani militari, come il poligono missilistico di White Sands nel New Mexico e la stazione aero-navale Patuxenr River nel Maryland.

Secondo gli investigatori il pirata potrebbe essere un sedicenne svedese di Uppsala, incriminato nel marzo scorso per intrusioni nei sistemi informatici della sua università. In un comunicato, l'FBI precisa che da quando le indagini si sono intensificate, "le attività criminali sembrano essersi fermate". È una vera fortuna: adesso tutti ci sentiamo in mani più sicure.