È stata confermata la scoperta di un nuovo pianeta esosolare, che va ad aggiungersi alla già lunga lista di mondi compilata negli ultimi anni dagli astrofisici. Questa volta, però, la scoperta ha del sensazionale per quel che riguarda la tecnica: si tratta infatti del primo pianeta fotografato fuori del Sistema Solare.
Dopo l'osservazione di un oggetto rosso in prossimità di una nana bruna, già osservata in precedenza nella costellazione dell'Idra, giunge ora la conferma di nuove immagini scattate nei mesi di febbraio e marzo con lo strumento NACO del Very Large Telescope dell'ESO, Osservatorio Europeo dell'Emisfero Australe ubicato in Cile. Il pianeta dista 200 anni-luce dalla Terra, una distanza tale che le prime onde elettromagnetiche emesse dalla nostra civilità non hanno ancora coperto metà del tragitto che lo separa da noi."Le nuove immagini" ha dichiarato Gael Chauvin dell'ESO, principale autrice dello studio, "dimostrano in maniera convincente che si tratta davvero di un pianeta, il primo pianeta mai fotografato al di fuori del nostro sistema solare". Quando era stato scoperto, nell'aprile del 2004, l'oggetto ora chiamato 2M1207b appariva come una macchia di luce rossastra in prossimità della nana bruna 2M1207A, oltre 100 volte meno brillante della stella madre, ma era impossibile dimostrare che non si trattasse di un oggetto sul fondo (come una remota galassia o una strana stella fredda con colori anormali nell'infrarosso). Le recenti osservazioni dimostrano invece, entro ragionevoli margini di affidabilità, che i due oggetti si muovono insieme e che dunque sono legati gravitazionalmente. La distanza che li separa è 55 volte quella fra la Terra e il Sole.
Il pianeta scoperto, comunque, come i suoi colleghi nel lungo elenco stilato da astronomi e astrofisici, non sarebbe adatto alla vita. Con una massa pari a oltre 1500 volte la massa della Terra, sarebbe molto più simile a un gigante di tipo Giove che non al nostro caro, piccolo mondo. Ma è impossibile non notare l'affinità con uno dei sistemi planetari "storici" della fantascienza, quello di Nemesis che fece da sfondo all'omonimo romanzo (vagamente imparentato col Solaris di Stanislaw Lem) di Isaac Asimov. Nel suo romanzo il Dottore ipotizzava un sistema stellare formato da una stella (Nemesis, appunto, oscura compagna del nostro Sole) accompagnata da una nana bruna che a sua volta era provvista di un satellite di rango planetario. Se le somiglianze non finissero qui, chissà che un giorno i nostri discendenti non poseranno il piede sulle lune di questo fotogenico cugino di Giove. Ascoltando la voce antica della Madre Terra...
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