Non siamo in grado di dire, in questo momento, se davvero Star Trek Enterprise finirà in maggio o avrà una continuazione. Possiamo dire, però, che se qualcuno è interessato a buone idee per una serie televisiva, questa vicenda è senz'altro un'ottima base per un soggetto.
C'eravamo lasciati circa una settimana fa con le dichiarazioni dell'organizzazione di fan TrekUnited che affermavano di essere in trattativa con la Paramount, e quelle parallele della Paramount che dichiarava la fine di Enterprise.
Nei giorni successivi il vicepresidente esecutivo della Paramount, John Wentworth, aveva reso pubblica una lettera spedita a fine marzo a TrekUnited, che l'organizzazione non aveva ritenuto di dover rendere nota ai propri sostenitori, nella quale si confermava la chiusura definitiva della serie e si smentiva recisamente che l'azienda fosse in trattativa per accettare soldi da parte dei fan. Non senza motivazioni giuistificate: non è difficile immaginare infatti la possibilità che speculatori animati da motivazioni molto "terrestri" possano organizzare finte raccolte di fondi a nome di Star Trek ma a solo vantaggio del loro stesso portafoglio.
Lo spettro di questi timori sembrava essersi materializzato quando in seguito ad alcune voci Tim Braezel, leader di TrekUnited, in un post sul forum dell'organizzazione il 14 aprile ammetteva di aver avuto in passato guai con la legge. Nel 1983 fu condannato a 10 anni di libertà vigilata e a diecimila dollari di multa per il furto di un'auto, e nel 1979 era già stato arrestato per possesso di marijuana. "Non ho più avuto nessun guaio da allora" ha detto Breazel, "ero giovane e stupido, e ho impatato dai miei errori."
Ma le sorti della campagna Save Star Trek si sono improvvisamente risollevate quando lo stesso produttore in trattativa con i fan si è dichiarato sul sito stesso dell'associazione. Si tratta di Al Vinci, un ex attore bambino diventato produttore, che ha affermato di stare lavorando per conto della Paramount allo studio del progetto per la continuazione di Enterprise. L'idea sarebbe quella di portare la produzione di Enterprise in Canada (dove tra l'altro erano stati già portati i set) dove Vinci avrebbe già trovato l'appoggio di una compagnia di produzione che sarebbe interessata a lavorare alla serie.
Vinci avrebbe già trovato quindici milioni di dollari da sponsorizzazioni varie (tra le quali pare lo Sky inglese) ai quali si aggiungono i tre raccolti dal fan. La cifra risultante di diciotto milioni sarebbe circa la metà del necessario, e alla Paramount non resterebbe che aggiungerne altri diciotto.
L'attendibilità di questo Vinci non è però esattamente limpida. Vinci non è un dipendente della Paramount anche se afferma di avere solidi contatti nell'azienda. Sul suo passato, Vinci ha affermato di aver avuto una parte in un film con Sophia Loren (Ieri, oggi, domani, film del 1963 di Vittorio De Sica che curiosamente ha lo stesso titolo dell'episodio finale di The Next Generation) ma il suo nome non risulta nel cast elencato su IMDB, così come non risultano in IMDB gli altri film di cui ha fatto il titolo, World of Motorcycles e Dolphin Connection.
Siamo certi che nei prossimi giorni la vicenda avrà ulteriori sviluppi.
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