Negli Stati Uniti la controversia sulla teoria dell’evoluzione (dopo i bollini “d’avvertenza” sui libri di divulgazione scientifica) ha raggiunto il grande schermo. Sale cinematografiche della catena Imax in diverse città americane hanno deciso di non mettere o togliere dal loro cartellone il documentario Volcanoes of the deep sea per via dei riferimenti in esso contenuti alla teoria dell’evoluzione della vita sulla Terra formulata da Charles Darwin.
Il motivo di tale passo starebbe nella volontà di non offendere tutti quei fondamentalisti cristiani che obiettano che film e teorie come questa contraddicono le scritture bibliche sull’origine della Terra e delle creature che la popolano.
Alcune di queste sale sono in aree con centri commerciali, altre addirittura fanno parte di complessi annessi a musei scientifici. Il fenomeno pare al momento circoscritto tuttavia della vicenda si sono occupati diversi mezzi d’informazione. Volcanoes of the deep sea, uscito nel 2003, ha come produttore esecutivo James Cameron che da sempre è affascinato dal mondo delle profondità marine (si pensi a The Abyss) e che da Titanic in poi ha speso molto tempo ed energie confezionando documentari tutti quanti girati in fondo al mare, come Expedition: Bismarck, Ghosts of the Abyss sino al recentissimo Aliens of the deep del quale ci siamo occupati in occasione della sua uscita. Narrato dalla fuori campo di Ed Harris (The Truman Show) e scritto da Stephen e Alan Low Volcanoes of the deep sea segue due scienziati che cercano indizi sull’esistenza di un’enorme creatura marina vecchia di qualche milione di anni e la cui specie potrebbe sopravvivere nelle profondità, in particolare nelle vicinanze di quelle zone le cui acque sono riscaldate dall’attività vulcanica sul fondo dell’oceano.
La responsabile dell’ufficio pubblicità del Museo della Scienza e della Storia di Fort Worth, Carol Murray, ha dichiarato che il museo ha deciso di togliere il titolo dalla programmazione dopo aver ricevuto lamentele da alcune persone del pubblico. Per decidere il da farsi il documentario è stato mostrato a un campione di 137 persone e tra i commenti scritti raccolti alla fine della proiezione test c’erano insoddisfatti che scrivevano che il film a loro non era piaciuto per il modo in cui veniva presentata l’esistenza della razza umana, qualcuno ha scritto di odiare il fatto che la teoria dell’evoluzione fosse spacciata come un fatto e qualcuno infine ha commentato che il film era, semplicemente, blasfemo. Conclusione ragionata della direttrice del marketing: “Se non è in grado di attrarre una grande folla e se può creare controversie allora, dal punto di vista del marketing, non posso sostenerlo.” Il documentario è stato quindi tolto dalla programmazione. Il pericolo, secondo alcuni osservatori, è che una decisione del genere possa costituire un pericoloso precedente non solo perché altri titoli (come Cosmic Voyage o Galapagos) potrebbero fare per lo stesso motivo la stessa fine, ma anche perché se questa pratica dovesse consolidarsi potrebbe mettere a repentaglio tutta la futura produzione di documentari nei quali sarebbero esposte teorie scientifiche non in linea con la narrazione della Bibbia, che dunque rischierebbero di non venir prodotti del tutto. “Sarà sempre più difficile per i nostri autori e registi poter continuare a fare liberamente i loro documentari sapendo che il 10 per cento del mercato potrebbe rigettarli” è stato l’amaro commento di Joe De Amicis, vice presidente del California Science Center di Los Angeles. Da parte della compagnia che cura la distribuzione del film, la Stephen Low Distribution, è stato reso noto che altri responsabili di altre sale hanno comunicato che potrebbero decidere di non ordinare nessuna copia del film per motivi religiosi, per le “connotazioni evoluzionistiche” in esso contenute e perché “potrebbe non andare bene per la comunità Cristiana.”
Tutti problemi minori, limitati a solo qualche stato americano del profondo sud? Niente affatto. In Italia la teoria dell’evoluzione è difesa da illustri esponenti del mondo della scienza e dovrebbe tornare ad essere inserita nei programmi delle scuole italiane, dai quali era stata incredibilmente dimenticata lo scorso anno. “Chiediamo il reinserimento totale delle teorie di Darwin nelle scuole primarie italiane” ha dichiarato il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, intervenuta recentissimamente a Roma alla firma del nuovo polo delle neuroscienze che ha sede presso il Cnr. ''Darwin non sarebbe mai dovuto uscire dai programmi scolastici. Ho già inviato un documento al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, e sono molto contenta dei risultati della commissione”. La commissione in questione, presieduta proprio dalla Montalcini, è il gruppo di “saggi” che fu nominato dal ministro Moratti nell’aprile 2004 per fornire indicazioni sull'integrazione della teoria evoluzionistica nei programmi di insegnamento. Per chi scrive appare sconcertante che ci sia stato bisogno di nominare una commissione apposita per arrivare a queste raccomandazioni di carattere scientifico rivolte al Ministero della Pubblica Istruzione.
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