di
Elisabetta Vernier
Forse non tutti sanno che in Sardegna c'è un fandom attivissimo. A Sassari in particolare viene pubblicata un'ottima fanzine, e ogni anno viene allestita una vera e propria convention. La nostra inviata è andata a dare un'occhiata.
La settimana scorsa mi è giunto a casa Cosmo SF della Nord e per la prima volta nella storia non era vecchio di due mesi. Curiosa di vedere se ci fosse qualcosa sulla Italcon che si era da poco tenuta a Courmayeur mi sono fiondata a leggere la pagina degli appuntamenti e lì mi è subito saltato agli occhi un nome: Cagliari. Cagliari? Da che mondo è mondo nulla che sia pur lontanamente legato alla fantascienza è mai accaduto a Cagliari, la mia città. Ho letto meglio e mi sono accorta che c'era un errore perché sia il CAP che il prefisso dell'organizzatore erano vistosamente di Sassari, ma la cosa migliore era che la manifestazione in questione, la Tau Ceti Con, non si era ancora tenuta. Mancavano più o meno tre giorni. Incredula per l'inaspettata fortuna, dovuta forse a qualche strana congiunzione astrale, ho chiamato l'organizzatore, Vincenzo Cossu, che molto gentilmente mi ha confermato tutto e mi ha recitato il programma della Con. E' bastato solo un nome per farmi decidere all'istante che avrei fatto quei duecento chilomentri anche a piedi: Valerio Evangelisti. Sabato 16 Maggio verso l'ora di pranzo io e Mauro Dalu, mio compagno d'avventure (e non solo...), eravamo a Sassari e varcavamo la soglia della nostra prima Convention isolana.La manifestazione era ospitata da una scuola storica di Sassari, il Liceo Azuni, nel quale studiarono personalità come Cossiga, Segni e Berlinguer. Vincenzo Cossu ci ha accolto molto cordialmente come ambasciatori di Cagliari, anche se già per telefono era parso molto preoccupato che fossimo in missione per conto di qualcuno che voleva screditare la sua manifestazione paragonandola alla Italcon. Con fatica gli abbiamo fatto capire che non eravamo spie di nessuno e che eravamo molto felici di essere approdati alla Tau Ceti Con.
Al primo piano era allestita una mostra dedicata al fumetto fantascientifico dalle origini ad oggi, curata da Pier Luigi Gaspa, che partiva dal 1935 ed arrivava sino ai giorni nostri. Anche se non siamo degli esperti in materia, abbiamo apprezzato molto le tavole "storiche" come Gli uomini verdi di Yambo (Topolino, 1935) o Misterix di Garnier e Campani (1946). La parte più interessante però ci è sembrata quella che iniziava con i fumetti degli anni settanta, nella quale si cimentavano Magnus (I Briganti - 1974), Sclavi (Archivio Zero - 1977), Cavazzano (Evasione ed altri - 1978) ed altri nomi a noi noti. Dopo il 1980 seguivano alcune tavole di Martin Mystere (tratte dallo speciale Fiera del Libro 1982) e, passando per L'Eternauta (Druuna di Eleuteri Serpieri), Comic Art (Roy Mann di Sclavi e Micheluzzi) e Cyborg (La Matrice Stellare di Brolli e e Fabbri), si arrivava a Nathan Never (1991) e all'ultimo nato PK- Paperinik new adventures. Niente da dire: per noi semi-profani è stata davvero una bella lezione di fantascienza a fumetti.
Verso le 16.30 è incominciata la manifestazione vera e propria, con un simpatico discorso di apertura di Vincenzo Cossu e Kai Paulus (la seconda metà di Tau Ceti), che hanno presentato il nuovo numero della Fanzine Tau Ceti, per la prima volta con copertina a colori. Nella Fanzine sono presentati sei racconti, alcuni articoli sull'astronomia (Gian Nicola Cabitza), sul fumetto (Pier Luigi Gaspa) e sul cinema italiano di SF (Angela Vistarchi), nonchè numerose recensioni tra cui Guerra Eterna di Joe Haldeman (Vincenzo Cossu), Futuro Zero di Jack Womack (Kai Paulus), Cherudek di Valerio Evangelisti (Maria Antonietta Sanna), la raccolta Futuri di Guerra curata da Gadducci/Tavosanis (Giuseppe Spano) e Whinny, il nuovissimo fumetto made in Sardinia di Carlo Ermini e Gianluca Piredda (Kai Paulus).
Terminata la presentazione della Fanzine, gli organizzatori hanno introdotto gli ospiti: Valerio Evangelisti, il famoso scrittore italiano autore del ciclo dell'Inquisitore Eymerich, e Thomas Recktenwald, presidente della Associazione Tedesca della Fantascienza. Nel frattempo, gli onnipresenti cameramen ronzavano per la sala, soffermandosi qua e là per cogliere le migliori inquadrature e togliendo la vista ai poveri spettatori...
E' giunto poi il momento della premiazione del Concorso Letterario e Grafico Tau Ceti: tristemente molti dei premiati erano assenti. Si è incominciato con la sezione grafica: i disegni, esposti da un lato della sala, erano tutti in bianco e nero e rappresentavano diversi volti della fantascienza moderna.
Si è classificato primo Achille Cadeddu
Un premio speciale è stato poi consegnato a Thomas Recktenwald per la sua preziosa collaborazione alla Fanzine. Recktenwald, che parlava solo tedesco (e un inglese terrificante, ci confesserà in seguito Valerio Evangelisti) ha ringraziato profusamente la giuria, peraltro assente.
Rapidamente è seguita la premiazione della sezione letteraria, nella quale si sono distinti nomi già ben noti all'interno di Tau Ceti.
Primo Classificato: William Klingsor, con un racconto che pone importanti domande sulla legittimità del dominio della razza umana sulla Terra e sulla sua pretesa superiorità sulle altre specie animali.
Secondo Classificato: Alessandro Corsi, con un racconto sulla relatività del tempo, su quanto poco ne sappiamo su di esso e sui paradossi temporali.
Terzo classificato: Leonardo Masia con un racconto di genere Starship Troopers ma visto attraverso gli occhi di un cane.
Dopo le "formalità" finalmente si è incominciato a parlare seriamente di fantascienza. Kai Paulus ha chiesto a Valerio Evangelisti quali fossero oggi le possibilità per i giovani scrittori italiani di fantascienza e Evangelisti ha tracciato, citando divertenti e paradossali aneddoti tratti dalla sua esperienza di scrittore in Italia, il consueto ritratto a tinte fosche della SF italiana. Da questo ritratto però escono perdenti solo gli editori, rei di non aver realizzato che il prodotto fantascentifico italiano in Italia vende e vende bene. La loro idea rimane quella che la fantascienza sia un settore secondario, ma la realtà smentisce ciò: di SF sono pieni i cinema, gli spot pubblicitari, la TV e la gente la apprezza sempre più. Augurando alla Fantascienza Italiana di predersi in tempi brevi la meritata rivincita sull'aridità del Crucianesimo, Evangelisti ha chiuso con un consiglio ai giovani scrittori di fantascienza: "La fantascienza è dura: se volete pubblicare vi conviene cambiare genere e passare al poliziesco o alle storie d'amore ". Consiglio che, per quanto mi riguarda, mi guarderò bene dal seguire. Meglio morire di fame scrivendo fantascienza che arricchirsi scrivendo per Harmony!
Le stesse domande sono state poi proposte all'ospite tedesco, che ha risposto ovviamente in tedesco: solo la provvidenziale traduzione di Kai alla fine di ogni risposta ci ha permesso di non collassare. Il succo del discorso è stato su per giù questo:
In Germania le grandi case editrici ripubblicano a intervalli regolari i Mostri Sacri della SF tedesca. Tra un Mostro e l'altro viene dato spazio agli autori emergenti.
Le piccole case editrici locali pubblicano spesso i libri di scrittori poco noti o emergenti.
Un consiglio su come farsi conoscere è quello di abbandonare per un po' la SF e scrivere di fanta-storia. Una volta che ci si è fatti un nome si può tornare a scrivere quello che si vuole.
A tutto ciò è seguita l'attesissima parte delle domande, che sono state numerose e molto varie, essendo state poste spesso da "profani". Cogliendo lo spunto da un precendente riferimento di Evangelisti, ho colto l'occasione per chiedergli, da buona trekker, cosa pensasse di Star Trek e la sua risposta mi è piaciuta moltissimo. Evangelisti ha confessato di essere un fan della sola Serie Classica e ha fatto interessanti paralleli tra le figure dei personaggi principali della saga ed importanti figure della letteratura classica.
Verso le 19.30, sebbene il botta e risposta non accennasse a smorzarsi, i responsabili del Liceo hanno sgombrato l'aula magna e ospiti ed organizzatori hanno fatto rotta verso l'Agriturismo per la Cena Sociale. Non posso raccontare nulla della cena perché non vi abbiamo potuto partecipare: avevamo infatti un'importantissimo appuntamento con l'Ambasciatrice Romulana in persona, Nelly Wheeler, per un'ottima pizza. Nonostante questo, non ho la minima difficoltà ad immaginare le cena pantagruelica a base di gnocchetti sardi, porcetto arrosto e dolci tipici che i poveri ospiti si sono dovuti sorbire. Altro che banchetto medioevale!: )
Il secondo giorno della Con è iniziato alle 10.00 con una interessante proiezione di diapositive astronomiche curata da Gianicola Cabitza, il quale ci ha mostrato, accompagnando il tutto con commenti da vero esperto, i pianeti del sistema solare fotografati da lui al telescopio e dalle sonde spaziali, la cometa Yakutake e le sue due code durante il suo passaggio vicino alla terra nel 1997, l'impatto della cometa Shoemaker-Levi su Giove, per concludere infine con delle affascinanti foto della Luna nelle sue diverse fasi.
Meno interessante la proiezione successiva, curata dall'ospite Thomas Recktenwald, sulla WorldCon tenutasi a Brighton nel 1987. Anche in questo caso il supporto linguistico di Kai è stato fondamentale. Alla successiva proposta di proiettare anche le diapositive dei quadri della moglie di Recktenwald (autrice di illustrazioni di libri fantastici per bambini) la sala si è improvvisamente spopolata e molti hanno sfruttato l'occasione per andare a pranzo.
Il primo pomeriggio ha visto così la proiezione del film storico La Guerra dei Mondi. Per cause di forza maggiore (il protagonista principale aveva avuto un ritardo) il dibattito sul fumetto è saltato alla sera e noi, che purtroppo dovevamo tornare a Cagliari, ce lo siamo perso. Peccato...
Così, dopo aver salutato tutti, fatto le foto di rito e scambiato gli indirizzi e le e-mail, siamo partiti da Sassari alla volta di Cagliari e dopo duecento noiosissimi chilomentri siamo giunti a casa.
Per colmo di sfortuna, alla TV non c'era nemmeno X-files...
Cosa resta ancora da dire? La Tau Ceti Con è stata davvero una bella esperienza. Senza la minima pretesa di fare paragoni con altre manifestazioni, abbiamo apprezzato moltissimo la volontà e l'impegno di Vincenzo e di Kai per allestire una Convention degna di questo nome. Nonostante le difficoltà, prima tra tutte quella di vivere in un'Isola, hanno saputo dar vita a qualcosa di veramente speciale, una piccola isola di fantascienza in una terra arida. A loro va il merito di tutto questo ed il nostro grazie, a nome di tutti gli appassionati sardi di fantascienza.
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