Robert A. Heinlein ha scritto molti, tanti romanzi veramente interessanti (non per niente ha vinto ben quattro premi Hugo) e sarebbe lungo farne un’elenco, ma Straniero in terra straniera (Stranger in a Strange Land, 1961) è senza dubbio il suo capolavoro ed alla sua pubblicazione negli States ha avuto indubbiamente un notevole impatto per le sue argomentazioni religiose. In Italia il merito di averlo scelto e fatto pubblicare è di Roberta Rambelli (nel 1964) ma purtroppo ebbe una diffusione minima in quanto inviato solo agli abbonati dello SFBC della casa editrice La Tribuna.
Altra particolarità di questo capolavoro è di essere stato ristampato solo tre altre volte, nel 1977 dalla Editrice Nord, nel 1987 dal Club degli editori, nel 1994 nella bellissima collana Iperfiction della Interno Giallo. Altri romanzi, di altri autori, molto meno interessanti, nello stesso periodo hanno avuto molta più visibilità con ristampe quasi biennali
La quarta: Valentine Michael Smith è nato durante la prima missione umana su Marte ed è l'unico sopravvissuto alla spedizione. È stato cresciuto dai marziani, e quando torna sulla Terra è completamente inconsapevole di ciò che lo aspetta. Non ha mai visto una donna, non conosce le culture terrestri ne il concetto di religione. Il suo arrivo è carico di conseguenze: è l'erede di un gigantesco impero finanziario e, per le leggi americane, il padrone del pianeta Marte. Sotto la protezione dell'irascibile Jubal Harshaw, Michael scopre ed esplora il senso morale degli esseri umani e il significato dell'amore. Fonda una sua chiesa, predicando l'amore libero e diffondendo le capacità psichiche che ha acquisito dai Marziani; infine, affronta l'inevitabile destino riservato a un messia.
Straniero in terra straniera di Robert A. Heinlein (Stranger in a Strange Land, 1961), traduzione di Marco Pinna, Fanucci Editore, collana Tascabili Immaginario – TIF, pag. 782, euro 9,50.
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